Cna Lombardia: filiera bar e ristoranti: faturato cala del 70%

Al governo: riveda chiusura imprese alle 18

OTT 28, 2020 -

Milano, 28 ott. (askanews) – “Un Paese deve sapere ciò che si può permettere di fare. Se non ci sono le risorse per supportare le imprese in modo adeguato, bisogna permettere alle imprese di operare nel rigoroso rispetto delle regole igienico-sanitarie e di distanziamento”. Lo scrive il presidente di CNA Alimentare Lombardia, Marco Valsecchi, a proposito delle misure restrittive degli orari contenute nell’ultimo DPCM per tutta la filiera della somministrazione delle bevande e degli alimenti. “La chiusura alle 18 costituisce di fatto un invito alla chiusura totale, perché per molte tipologie di imprese la fascia oraria esclusa dal DPCM è la principale: a mezzogiorno i clienti si sono ridotti anche per via della diffusione dello smart working come misura di ulteriore contenimento dei contagi, e il ricorso al delivery non basta a colmare se non minimamente il gap di fatturato”.

Il presidente lombardo di CNA Alimentare è convinto che occorra subito mettere in campo un mix di elementi: “Al Governo chiediamo poche cose essenziali: rivedere la scelta di far chiudere alle 18 salvaguardando almeno lo spazio temporale per una cena (un compromesso potrebbe essere una chiusura alle 22), irrobustire l’entità dei ristori, intervenire in modo selettivo ma intenso sulla riduzione / azzeramento delle imposte, incrementare i controlli contro gli assembramenti per non scaricare il danno economico su operatori che hanno già investito molto nel rispetto delle Linee Guida approntate dal Governo”.

CNA Lombardia fa inoltre rilevare una caduta del 70% dei fatturati non solo di bar, pub, ristoranti, ma anche di tutta la filiera dei fornitori.