Nel lockdown 1 persona su 4 in Big Ue e Usa ha mangiato più pasta

Studio Doxa commissionato da Unione Italiana Food e Ice

OTT 15, 2020 -

Roma, 15 ott. (askanews) – Una persona su quattro ha aumentato il consumo di pasta durante i mesi di lockdown, scegliendola come “piatto del cuore”, nel momento più difficile. A confermare una delle immagini simbolo di inizio emergenza, quella di dispense e carrelli della spesa riempiti di pasta, è una ricerca “Il consumo di pasta durante il lockdown”, commissionata da Unione Italiana Food e Agenzia Ice alla Doxa, che secondo quanto recita un comunicato ha intervistato un campione di oltre 5mila persone in Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e USA.

Questi Paesi rappresentano complessivamente più di un terzo del consumo mondiale di pasta e sono anche i primi mercati di riferimento per la pasta italiana, che ormai destina all’export il 60% della sua produzione.

La ricerca, si legge, presentata in occasione del World Pasta Day, conferma “sul campo” un trend ormai ventennale. Giunto alla sua 22ma edizione, il World Pasta Day, manifestazione ideata e curata da Unione Italiana Food e Ipo (International Pasta Organisation) ogni 25 ottobre celebra l’amore nel mondo per la pasta.

Nel 2020 i festeggiamenti raddoppiano: nel decennale del riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea a Patrimonio Immateriale dell’Umanità, torna la kermesse “Al Dente – The Italian way of Pasta”: per una settimana (18-25 ottobre) 130 ristoranti italiani e di tutto il mondo proporranno in menù un piatto di pasta mediterraneo. Ispirazione degli chef è il movimento #VivoMediterraneo, un decalogo di principi e comportamenti quotidiani che si ispira, attualizzandola, alla Dieta Mediterranea e al suo futuro, coniugando alimentazione, movimento, convivialità e sostenibilità.