Dolce casalingo a merenda? Mamme italiane troppo generose con fette

Ricerca BvaDoxa Unione italiana food fa confronto con le merendine

OTT 8, 2020 -

Milano, 8 ott. (askanews) – La prima domanda, al più la seconda nei casi meno apprensivi, che rivolge al figlio al rientro a casa è: “Hai mangiato a mamma?”. Perchè per le mamme italiane è una priorità, oltre che un modo per comunicare affetto, anche quando il figlio è cresciuto e magari vive lontano da casa ormai da anni. Eppure spesso questo eccesso di attenzione porta a farli mangiare più di quanto dovrebbero. Un caso ricorrente è , come accade con la merenda. L’insidia più grossa, in questo caso, è quando viene preparata in casa perchè lì la tendenza è a tagliarne sempre una fetta troppo generosa. Che sia una crostata o una bella ciambella, infatti le porzioni risultano sempre abbondanti, come è emerso da una ricerca Bva Doxa per Unione Italiana Food intitolata “La porzionatura nei dolci non confezionati per la merenda di mamme e bambini”.

Attraverso l’indagine su un campione di 600 mamme di bambini dai 5 ai 13 anni, il primo aspetto emerso è che la metà delle mamme (49%) non sa effettivamente quanto pesi la fetta di dolce che offre a merenda ai propri figli o nel 30% dei casi sbaglia a quantificarla, perchè in effetti in quei casi si va ad occhio. Solo due su 10 (21%) indovinano (più o meno) il peso corretto della porzione scelta per sé e per il proprio figlio.

Ma quanto è grande la fetta di crostata o di ciambellone che le mamme italiane danno a merenda ai propri figli e mangiano loro? Sette su 10 tagliano (senza saperlo) fette di circa 100-120 grammi nel caso della crostata e di circa 90-120 grammi per il ciambellone. In media diciamo che siamo sui 96 grammi per la crostata e gli 84 per il ciambellone. Ma non basta, perchè una mamma su tre è solita fare il bis e proporlo anche ai propri bambini. E ancora, sopravvalutandone il fabbisogno calorico, propongono loro la stessa porzione di crostata e ciambellone che tagliano per sè.

Maggiore consapevolezza c’è invece quando la merenda è confezionata. La ricerca condotta per Unione Italiana food, l’associazione che rappresenta le principali imprese italiane produttrici di merendine, ha messo in luce che sei mamme su 10 (58%) sanno che la porzione di una merendina italiana è inferiore ai 50 grammi (circa 35). E questo grazie all’etichetta, dove sono esposte le indicazioni nutrizionali – considerate utili dal 95% delle mamme intervistate – e il peso per porzione, che è reputato importante dall’88% delle mamme del campione.

“Dallo studio emerge chiaramente come per le mamme italiane scegliere la porzione giusta di dolce fatto in casa per se stesse e per i propri figli sia un’operazione per niente facile – dice la nutrizionista Valeria Del Balzo – Una fetta di crostata alla marmellata o di ciambellone, ottime alternative per la merenda dei più giovani anche rispetto alle merendine, andrebbero però calibrate, cosa che non viene fatta, in base all’età e al fabbisogno calorico e soprattutto differenziate in termini di peso tra un consumo adulto o giovanile”.

Per il solo fatto di essere già porzionate, le merendine riescono a contenere la generosità delle mamme italiane che con i dolci casalinghi invece abbondano. In termini calorici e di valori nutrizionali la fetta di 96 grammi di crostata alla marmellata apporta 317 kcal e contiene 27 grammi di zuccheri, 7,8 grammi di grassi, di cui 5 saturi (Composizione chimica alimenti del CREA). Mentre una fetta di ciambellone da 84 grammi ha circa 310 kcal, 20 grammi di zuccheri, 14,3 grammi di grassi, di cui circa 5,3 saturi (dati Fatsecret). La merendina, dal canto suo, coi suoi 35 grammi di peso, contiene, invece, circa 6,5 grammi di grassi, dei quali 3 saturi, 9 grammi di zuccheri, per un contenuto medio calorico a porzione pari a 157 kcal. Sempre che le mamme non propongano il bis.