Abi: dal 3 ottobre “Invito a palazzo”, nelle banche e sul web

Ingresso gratuito e visite in alcune sedi. Online fino al 10

SET 29, 2020 -

Roma, 29 set. (askanews) – Sabato 3 ottobre parte la 19esima edizione di “Invito a palazzo”, la manifestazione promossa dall’Abi “che ogni anno per un’intera giornata mette in mostra opere d’arte e capolavori conservati nelle sedi storiche e moderne delle banche e delle fondazioni di origine bancaria”.

Fino al 10 ottobre, spiega Palazzo Altieri, l’esperienza continuerà in forma digitale con eventi live streaming, video e visite virtuali sui portali delle banche, delle fondazioni e della Banca d’Italia. Tutti i contributi digitali saranno presenti sul sito della manifestazione (palazzi.abi.it) e su Muvir.eu (muvir.eu), il museo digitale delle banche in Italia.

La manifestazione si svolge sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica e ha il patrocinio della commissione nazionale per l’Unesco e del ministero dei beni culturali.

“Invito a Palazzo 2020 – afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – si rafforza e si rinnova venendo incontro alle esigenze organizzative dettate dall’emergenza ancora in atto. La manifestazione si svolgerà soprattutto in forma digitale attraverso la promozione di contenuti audio-video e multimediali condivisi con il grande pubblico sui canali digitali, permettendo così ai visitatori di vivere un’esperienza nuova e coinvolgente per avvicinarsi alla conoscenza da punti di vista differenti. Sabato 3 sarà possibile visitare nel rispetto delle misure per contenere tutti i rischi alcune sedi storiche e moderne delle banche e delle fondazioni di origine bancaria, le collezioni d’arte, le mostre temporanee, archivi storici e tanto altro”.

“Neanche la pandemia ha fermato Invito a palazzo – sottolinea il presidente dell’Acri, Francesco Profumo – questo tradizionale appuntamento autunnale in cui gli edifici storici di banche e fondazioni aprono le loro porte per far ammirare alle comunità i tesori d’arte che custodiscono. Quest’anno le visite saranno prevalentemente virtuali, ma non per questo saranno meno interessanti per il pubblico che vi parteciperà. Perchè anche, e forse soprattutto, in questi tempi di incertezza abbiamo bisogno di riscoprire la bellezza del patrimonio storico-artistico dei nostri territori, che costituisce una porzione insostituibile della nostra identità. Con l’auspicio di poter tornare al più presto ad ammirarli dal vivo”.