Sostenibile e circolare, workshop a Milano sulla moda del futuro

L'idea di Fiscatech per gli studenti dell'Accademia di Brera

SET 22, 2020 -

Milano, 22 set. (askanews) – Un laboratorio di studio e pratico per indirizzare la creatività nei processi aziendali del mondo della moda attraverso l’uso di materiali sostenibili e l’adozione di un modello “circolare” dell’economia. Il workshop, organizzato da Fiscatech con il patrocinio del Comitato italiano del World food programme e rivolto agli studenti dell’Accademia di Brera, prenderà il via a novembre a Milano, capitale italiana di un’industria che a livello planetario ha un impatto ambientale altissimo: è responsabile per quasi il dieci per cento delle emissioni di CO2; è la maggior consumatrice di acqua (79 trilioni di litri annui) e produce quasi il 20% dell’inquinamento delle acque industriali utilizzate nel trattamento e nella tintura dei prodotti.

Per gli studenti dell’Accademia di Brera, un’occasione per mettere la propria creatività al servizio dell’ambiente ma anche per un’esperienza diretta nel mondo della produzione che mette al centro la sostenibilità. Livia Pomodoro, presidente dell’Accademia, spiega l’importanza dell’iniziativa per gli studenti: “Molte aziende ci chiedono di fare borse di studio con gli studenti, di metterli in contatto con le imprese. Non tutti diventeranno Michelangelo o grandi scultori del Novecento o grandi pittori dell’Ottocento, ma molti di questi ragazzi, con la loro cultura e la loro creatività faranno la differenza”.

L’idea, ha spiegato Carlotta Pignatti Costamagna, presidente di Pellan Italia, il gruppo a cui fa capo Fiscatech, nasce dalla volontà di “spingere per un sistema di produzione più sano, più sostenibile, creando sinergie tra le aziende del gruppo, impegnate anche nel settore agroalimentare”. Per Sandro Morini, presidente di Fiscatech Spa, l’obiettivo dell’iniziativa è di creare una vera e propria cultura della sostenibilità come parte integrante del processo creativo. Tra i materiali innovativi su cui lavoreranno gli studenti dell’Accademia c’è il Circular, un tessuto non tessuto prodotto con fibre di poliestere ottenute dal recupero delle bottiglie di Pet dal mare. “E’ un prodotto – spiega Morini – che viene realizzato con materiali di riciclo e come tale è assolutamente circolare perché quando il bene cade in disuso può rientrare nella catena produttiva ed essere riutilizzato. Con questo materiale si possono creare borse o altri oggetti di pelletteria: questa è circolarità piena”.

Sarà il Comitato italiano del World Food Programme a validare la “metodologia sostenibile” del Workshop attraverso il monitoraggio di una Commissione di esperti che affianchi il percorso formativo degli studenti. L’intenzione è anche quella di contribuire alla promozione dei migliori prodotti disegnati dagli studenti nell’ambito del proprio merchandising e delle attività di charity che possano aiutare le attività. “Quando si entra in un villaggio – spiega il direttore generale Simone De Rita – non si porta solo cibo ma un intero sistema. Si costruiscono strade, luoghi di stoccaggio, addirittura il mercato dove i beni di consumo devono essere venduti. In questo senso la moda sostenibile diventa un modello anche di produzione e alimentazione sostenibile. Per questo siamo presenti qui e sosteniamo questo progetto”.