Visco: grande banca pubblica? Gestione Stato spesso inefficiente

"Servono di più infrastrutture, investimenti e una buona P.A."

SET 16, 2020 -

Roma, 16 set. (askanews) – Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è scettico sull’opportunità di creare una “grande banca pubblica” per sostenere la ripresa dopo la crisi del coronavirus. “Si discute anche, in questi giorni – ha detto al comitato esecutivo dell’Abi – della possibilità che lo Stato intervenga nel sistema bancario assumendo direttamente la proprietà di quegli intermediari che stanno cercando di completare difficili processi di ristrutturazione e rilancio, al fine di creare un ‘polo bancario pubblico’ che contribuisca al supporto dell’economia reale, soprattutto nel Mezzogiorno e nei confronti delle piccole imprese”.

“La questione è complessa – ha spiegato Visco – e si può discutere del nesso tra la natura della proprietà e i risultati che si possono ottenere nella conduzione dell’attività di impresa, ma l’esperienza delle gestioni bancarie pubbliche si è non di rado caratterizzata per gravi inefficienze nei processi di allocazione delle risorse”.

“Non va dimenticato inoltre – ha sottolineato il governatore – che più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza. E comunque occorre soprattutto mirare a che banche che svolgono attività di natura commerciale operino al meglio sul piano organizzativo e gestionale, rispondendo con efficacia e trasparenza alla domanda di credito e di allocazione del risparmio di imprese e famiglie”.

“Diversa – ha aggiunto Visco – è la natura, forse più complessa l’attività, di una banca pubblica di sviluppo. L’utilità di muovere in questa direzione e le modalità su come farlo andrebbero valutate con attenzione”.