Riders, Cgil-Cisl-Uil bocciano contratto: pronti allo sciopero

Operazione Ugl-Assodelivery finge di migliorare condizioni lavoro

SET 16, 2020 -

Roma, 16 set. (askanews) – L’operazione Ugl – Assodelivery “è una finta operazione di miglioramento delle condizioni di lavoro dei rider” .Un atteggiamento “inaccettabile e incomprensibile di Assodelivery ha portato alla sottoscrizione di un contratto per i Riders con la Ugl, pur in presenza di una interlocuzione ed un tavolo sindacale aperto a luglio presso il ministero del Lavoro ed aggiornato a settembre”. A lanciare l’allarme sono Cgil, Cisl e Uil annunciando che intendono intraprendere “tutte le azioni possibili, dallo sciopero, alle vertenze legali per contrastare l’applicazione di questo contratto”.

Assodelivery con le sue associate “non hanno mai voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i Riders, sottoscritto dalle nostre categorie di riferimento nel 2018, che individua diritti e tutele molto più vantaggiosi per i lavoratori”, denuciano i sindacati.

Al tavolo ministeriale “era stata data disponibilità a cogliere specificità e le necessarie flessibilità a questo settore, anche attraverso eventuali percorsi di armonizzazione condivisi. Scegliere un interlocutore di comodo è un errore che pregiudica un percorso negoziale che, a prescindere dalle reciproche posizioni, avrebbe potuto portare a maggiori garanzie per i Riders con l’obiettivo di consolidare l’occupazione, la qualità del lavoro e il rafforzamento del quadro dei diritti e delle tutele”.

Se questa “è la forma utilizzata ancora meno accettabile è il merito dell’intesa. In sfregio alla legge e al comune sentire ci troviamo di fronte a un testo che riconduce al cottimo l’attività di queste lavoratrici e lavoratori, anche riguardo la fornitura dei dispositivi di protezione individuale. Lo scambio del contratto sottoscritto tra Assodelivery e Ugl è che questi lavoratori rimangano autonomi, ossia collaboratori occasionali e partite iva, senza nessuna possibilità di avere un’occupazione stabile: in altri termini si tratta di un’operazione che prevede un basso salario in cambio di maggiore precarietà! Ciò consentirà alle varie Glovo, Just Eat, Uber Eat di continuare a disporre di una manodopera potenzialmente infinita, facilmente sostituibile, e scaricando sui lavoratori il proprio vantaggio fiscale e contributivo”.

A questi lavoratori “non verranno retribuite malattia, tredicesima, ferie e la maternità; potranno essere licenziati e quando avranno raggiunto il tetto retributivo massimo per le collaborazioni occasionali (5000 euro annui) potranno riconsegnare i loro nuovi dispositivi di lavoro generosamente concessi in virtù di questo accordo”.

E i sindacati assicurano: “non siamo disponibili a permettere che la precarietà di questi lavoratori venga sancita da un accordo che consideriamo penalizzante per i lavoratori ed illegittimo. Da subito chiediamo: la riconvocazione del tavolo sindacale in sede istituzionale, l’avvio di una campagna straordinaria di ispezioni mirate alla verifica della legittimità di questi rapporti di lavoro che la giurisprudenza attraverso diverse sentenze ha qualificato come etero organizzati. Chiediamo al ministero del Lavoro da che parte stare, noi stiamo con i lavoratori”.