Recovery fund, Piano Italia: raddoppio crescita e +10 punti occupati

Sovvenzioni Ue serviranno a investimenti. Piano deficit in Nadef

SET 16, 2020 -

Roma, 16 set. (askanews) – “Raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana” è il primo degli “obiettivi di lungo termine” indicato dal governo italiano in un documento preparatorio del “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, che i vari Paesi europei stanno preparando nell’ambito del generale piano europeo di rilancio post crisi pandemica, il programma Next Generation Eu che contiene appunto il Recovery and Resilience Facility, comunemente chiamato Recovery fund.

Un obiettivo che suona ambizioso quindi, anche se in termini pratici lo stesso documento spiega come si tratti di allineare il tasso di espansione dell’economia della Penisola, dal mesto 0,8% dell’ultimo decennio “quantomeno” alla media europea dell’1,6%.

Seguono una serie di obiettivi, alcuni quantificati in termini precisi, altri in maniere più generica, che dovrebbero ispirarsi alle raccomandazioni specifiche per Paese elaborate dalla Commissione europea. Ad esempio aumentare gli investimenti pubbilci ad “almeno il 3% del Pil” e portare la spesa in Ricerca e Sviluppo “sopra la media Ue del 2,1%, rispetto all’atuale 1,3%”.

Oppure aumentare il tasso di occupazione “di 10 punti percentuali”, anche qui portando il livello italiano (63%) in linea con la media Ue (73% circa).

Seguono poi, nel documento firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e trasmesso al presidente della Camera Roberto Fico, target più generici, senza precisi riferimenti numerici. Come “elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibiltà”, o “ridurre i divari territoriali su reddito, occupazione, infrastrutture e servizi pubblici”. Ma anche “aumento dell’aspettativa di vita in buona salute”.

E oltre a guardare agli anziani, il documento si impegna anche a “promuovere una ripresa del tasso di natalità e della crescita demografica”. Altri obiettivi di lungo termine riguardano la lotta all’abbandono scolastico e l’inattività dei giovani, assieme al rafforzamento delle quote di diplomati e laureati.

Le misure del piano italiano punteranno poi, secondo questo documento, a “rafforzare sicurezza e resilienza” del Paese sulle catastrofi naturali e promuovere la sostenibilità delle filiere agroalimentari, combattendo gli sprechi. Ultimo obiettivo elencato (che forse, all’opposto, sarebbe in cima alle preoccupazioni di alcuni partner Ue particolarmente combattivi nei negoziati di questa estate su Next Generation Eu) è “garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica”.

Il piano sarà organizzato partendo dalle sfide individuate, per poi definire le missioni da intraprendere, suddivise, si legge, in “cluster o insiemi di progetti”. I singoli progetti, ripete subito dopo il documento, saranno raggruppati nei “clusters” (stavolta con la “S”). Infine le riforme saranno collegate a uno o più cluster.

Le sfide al momento definite sono 1 migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia; 2 ridurre l’impatto della crisi; 3 sostenere la transizione verde e digitale e 4 innalzare il potenziale di crescita e occupazione. Le missioni invece sono già elencate in 6: digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde; infrastrutture; istruzione e formazione; equità; salute.

I piani definitivi dovranno essere presentati nell’aprile del 2021, ricorda il documento italiano, prima che il Recovery fund diventi operativo, ma anche che sullo stesso 2021 si potrà chiedere un anticipo.

Infine “il governo – si legge – intende utilizzare le sovvenzioni previste dal Recovery fund per conseguire un incremento netto di pari entità degli investimenti pubblici nel periodo 2021-2026”. Mentre “dettaglierà il sentiero di rientro del deficit per gli anni 2021-2023 nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza di prossima pubblicazione”.