Il crollo globale del turismo ha bruciato 460 mld di dollari

Un calo del 65 per cento dei viaggi internazionali

SET 15, 2020 -

Roma, 15 set. (askanews) – Il settore del turismo globale ha registrato, a causa della pandemia COVID-19, ha perso nel primo semestre del 2020 qualcosa come 460 miliardi di dollari. L’ha stimato oggi l’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO).

Nel mese di giugno 2020, rispetto allo stesso mese del 2019, c’è stato un crollo del numero di arrivi turistici del 93 per cento, dato che testimonia di un vero e proprio disastro per un settore cruciale per diversi paesi del mondo.

Secondo il World Tourism Barometer dell’agenzia Onu, gli arrivi generali dei turisti nel primo semestre dell’anno ha registrato un crollo del 65 per cento. Si tratta di un crollo senza precedenti, dovuto al fatto che molti paesi hanno chiuso le loro frontiere e introdotto restrizioni di viaggio in risposta alla pandemia.

C’è tuttavia qualche spiraglio di luce. Secondo quanto afferma l’agenzia Onu, agli inizi di settembre il 53 per cento delle destinazioni aveva allentato le restrizioni di viaggio. Tuttavia i governo rimangono cauti e gli ultimi rapporti mostrano che i lockdown introdotti nella prima metà dell’anno hanno avuto un massiccio impatto sull’industria turistica. A rischio sono milioni di posti di lavoro.

L’impatto economico di questo crollo è di qualcosa come 460 miliardi di dollari stimati nel primo semestre dell’anno, circa cinque volte le perdite registrate nel 2009 per la crisi finanziaria globale.

“L’ultimo World Tourism Barometer mostra il profondo impatto della pandemia sul turismo, un settore da cui dipendono milioni di persone per la loro sussistenza. Tuttavia viaggi inernazionali sicuri e responsabili sono ora possibili in molte parti del mondo ed è imperativo che i governi lavorino strettamente col settore privato per smuovere di nuovo il turismo globale. L’azione coordinata è la chiave”, ha commentato il segretario generale dell’UNWTO Zurab Pololikashvili.

L’estate è stata ormai persa. L’Europa – la seconda regione del mondo più colpita – ha registrato un 66 per cento degli arrivi turistici nella prima metà del 2020. Le Americhe (-55 per cento), l’Africa e il Medio Oriente (entrambe -57 per cento) hanno pesantemente sofferto dei crolli. Ma il dato peggiore viene dall’Asia-Pacifico, colpita prima dall’epidemia, dove il crollo è stato del 72 per cento.

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