Ivass: da Fmi giudizio positivo, più personale e poteri vigilanza

"Trasferire i poteri ministeriali su revoca delle autorizzazioni"

AGO 4, 2020 -

Roma, 4 ago. (askanews) – Rafforzare i poteri di vigilanza dell’Ivass e aumentare il personale dell’authority. Sono le raccomandazioni espresse dal Fondo monetario internazionale dopo l’audit svolto nel 2019 sull’istituto di vigilanza sul sistema assicurativo. L’audit precedente dell’Fmi era del 2013.

“I risultati sono positivi – sottolinea l’Ivass – e il Fondo ha riconosciuto all’istituto di aver sviluppato un quadro normativo di vigilanza pienamente allineato alla disciplina di Solvency II e ai principi di vigilanza della Iais e ha apprezzato l’approccio di supervisione on-site e off-site. È stata anche data evidenza all’aumento del numero delle ispezioni, che negli ultimi tre anni hanno interessato circa l’80% del mercato assicurativo”.

Sulla vigilanza della condotta di mercato, l’Fmi “ha dato atto che l’Ivass sta sviluppando indicatori di condotta per le imprese e gli intermediari per poter agire più tempestivamente per contrastare i comportamenti irregolari”.

Per l’istituzione di Washington “gli assetti di vigilanza dell’Ivass potrebbero essere ulteriormente rafforzati con il trasferimento all’istituto dei poteri ministeriali in tema di revoca delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività assicurativa, amministrazione straordinaria e liquidazione coatta delle imprese assicuratrici”. La dotazione di personale inoltre “dovrebbe essere aumentata per lo svolgimento delle funzioni dell’istituto”.

Nell’audit l’Fmi “ritiene che l’esposizione del settore assicurativo nei confronti del debito sovrano sia un elemento di vulnerabilità del settore assicurativo, in conseguenza del grado di concentrazione di investimenti in titoli di stato. Evidenzia anche che il prolungato contesto di bassi tassi d’interesse ha avuto, a differenza di altri paesi europei, un impatto minore sulle imprese vita italiane per effetto della progressiva riduzione dei rendimenti minimi garantiti agli assicurati e la contenuta durata delle passività (in media sette anni)”.

Glv