Realacci: visione e concretezza in Manifesto d’Assisi contro crisi

No a teoria dell'alibi, da parte di tutti necessaria responsabilità

LUG 25, 2020 -

Milano, 25 lug. (askanews) – La crisi ha reso il messaggio del Manifesto di Assisi ancor più attuale, “all’insegna non solo della missione ma anche della concretezza perchè l’insieme di tante cose concrete dà forza a una missione”. Lo ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, nel corso del suo intervento alla giornata conclusiva del seminario estivo 2020 “L’Italia che verrà – il Manifesto di Assisi contro la crisi”.

Realacci dice no alla teoria dell’alibi. “Io penso che oggi la responsabilità di tutti noi nella concretezza delle cose che facciamo è di sapere che non abbiamo alibi – ha spiegato – Oggi l’Europa sta cambiando passo, non possiamo permetterci di dire che i temi che stiamo affrontando non si possono affrontare, da parte di tutti è necessaria responsabilità, una responsabilità che può essere figlia solo di un rapporto molto stretto, direi molto francescano, tra visione e concretezza, tra sogno e concretezza”.

“A me piace molto – ha proseguito Realacci – una poesia indiana del 600 a.c. che dice ‘non rinunciare mai a sognare ch un giorno potrai volare e gareggiare tra i picchi con le aquile ma quando la gente del villaggio ti chiamerà per ricostruire il ponte distrutto dalla piena del torrente quel giorno vedi di esserci’. Io penso che lo spirito del Manifesto di Assisi e della nostra azione comune è questo: noi gareggeremo tra i picchi con le aquile, lo vogliamo fare, ma intanto ricostruiamo anche i ponti distrutti dalla piena della corrente”.