Intesa Sp: al via mamma@work, prestito impact per mamme lavoratrici

Attivo dal 24 luglio, sino al compimento dei 6 anni del bambino

LUG 22, 2020 -

Milano, 22 lug. (askanews) – Intesa Sanpaolo avvia “mamma@work”, un prestito a condizioni agevolate che consente alle giovani madri lavoratrici di avere un sostegno economico per conciliare vita familiare e professionale nei primi anni di vita dei figli. Attivo dal 24 luglio, è destinato a tutte le donne che lavorano da almeno sei mesi, risiedono in Italia e hanno figli di età non superiore ai 36 mesi.

Le somme ricevute possono essere liberamente utilizzate, per esempio per pagare le rette dell’asilo nido o la babysitter. Il prestito viene erogato in tranche semestrali fino a 30mila euro, sino al compimento dei 6 anni del bambino. Si ottiene senza alcuna garanzia, presentando in filiale la documentazione di una qualunque attività lavorativa in corso. Il rimborso delle somme utilizzate può avvenire in un periodo fino a 20 anni. In caso di perdita di occupazione per qualsiasi causa, la linea di credito continua a essere erogata per sei mesi se solo la madre autocertifica la volontà di cercarne una nuova. Al semestre successivo se non sono rispettati i requisiti di mantenimento richiesti ma viene sempre dichiarata la volontà di cercare un nuovo posto di lavoro, vengono sospese le erogazioni ma viene lasciata in vita la linea di credito fino a scadenza.

“Oltre 37 mila madri lavoratrici si sono dimesse nel corso del 2019 indicando tra le motivazioni la difficoltà di conciliare il lavoro con le esigenze di cura dei figli – ha osservato il Ceo Carlo Messina – Questa tendenza è costantemente in crescita e peggiora ulteriormente il record negativo dell’Italia nell’occupazione femminile e di conseguenza sul Pil. Facilitare l’accesso al credito di questa categoria di cittadine significa innescare uno dei passaggi necessari per la modernizzazione del Paese, un impegno che in Intesa Sanpaolo sentiamo fortissimo. Per una giovane madre continuare a lavorare vuol dire contribuire al reddito famigliare, rendersi autonoma, coltivare le proprie giuste ambizioni. Come per gli studenti universitari, puntiamo su chi, nella società, ha più potenziale e lo facciamo con strumenti di assoluta avanguardia in termini di sostenibilità”.