Federacciai, Alessandro Banzato confermato presidente

Per altri due anni

LUG 15, 2020 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Federacciai – la Federazione aderente a Confindustria che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane e conta circa 130 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio – nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi in forma privata da remoto (via web) ha rinnovato le cariche sociali per il biennio 2020-2022. L’Assemblea, in particolare, ha confermato Alessandro Banzato alla presidenza dell’associazione per altri due anni rinnovando inoltre la fiducia – sempre per il prossimo biennio – ai componenti del Consiglio direttivo.

Nel corso dell’incontro, Banzato ha detto: “Sono molto onorato che gli imprenditori siderurgici mi abbiano rinnovato oggi la loro fiducia e sono altrettanto consapevole delle responsabilità che nel mio ruolo mi trovo ad affrontare in particolare in questo particolare periodo storico a difesa di uno dei settori più importanti e strategici per la nostra economia”.

Banzato ha inoltre commentato la situazione attuale del mercato siderurgico nazionale: “Il mercato prosegue la sua fase post Covid, intravediamo una piccola ripresa se confrontiamo gli ultimi dati sulla produzione con quelli dei mesi più critici del lockdown (marzo e aprile) ma viviamo ancora un momento di grande incertezza. I nostri mercati di sbocco, in primis l’auto e le costruzioni, sono ancora in estrema difficoltà con numeri molto preoccupanti. Dire oggi se vivremo nei prossimi mesi una ripresa più consistente è difficile, anche perché non si vedono ancora gli effetti dei diversi provvedimenti attuati dal Governo”.

Secondo quanto emerge dalla congiuntura flash di Federacciai, nei primi cinque mesi dell’anno la produzione di acciaio nazionale si è attestata a 8,3 milioni di tonnellate di acciaio (-21% sullo stesso periodo dell’anno precedente). I dati mensili evidenziano un marcato crollo dell’output a seguito dell’emergenza sanitaria nei mesi di massima emergenza (marzo e aprile), nel dettaglio: gennaio (-5,0%), febbraio (0,0%), marzo (-40,0%), aprile (-42,5%) e maggio (-16,3%).

Nei primi cinque mesi dell’anno la produzione dell’UE (28) si è invece attestata a quota 58,3 milioni di tonnellate (-17,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente). Si segnala che la produzione nazionale, in calo del 21%, risulta allineata a quella di Francia (-25%) e Spagna (-24,5%), ma in maggior sofferenza rispetto a quella della Germania (-13,5%).

Anche a livello mondiale l’emergenza sanitaria ha comportato una battuta d’arresto, infatti, nei primi cinque mesi dell’anno l’output mondiale è diminuito del 5,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Ciononostante si registra un ulteriore ampliamento del gap produttivo tra la Cina e il resto del mondo.