Istat: 280mila imprese spiazzate da pandemia, nessuna contromisura

"Sono soprattutto aziende più piccole. Le altre si riorganizzano"

GIU 30, 2020 -

Roma, 30 giu. (askanews) – In Italia circa 280mila imprese sono rimaste “spiazzate” dalla crisi del coronavirus e non hanno intrapreso finora nessuna contromisura. Lo ha sottolineato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, secondo cui “una risposta strategica e integrata alla crisi causata dall’emergenza sanitaria sembra complicata per un largo segmento di imprese, soprattutto di minori dimensioni, che appare sostanzialmente spiazzato”.

“Si tratta – ha sottolineato il presidente – di circa 280mila imprese che, pur avendo subito effetti negativi, non hanno ancora intrapreso contromisure. Al contrario, avere una strategia appare una prerogativa soprattutto della media e grande dimensione”.

Le strategie messe in atto dalle imprese italiane “per far fronte alle conseguenze economiche dell’epidemia risultano legate a tre direttrici: riorganizzazione in termini di processi, spazi e tecnologia; gestione della forza lavoro; gestione della crisi di liquidità”.

“Nel complesso – ha aggiunto Blangiardo – più numerose delle imprese in ridimensionamento sono quelle in trasformazione. Il 23,2% delle imprese ha risposto alla crisi riorganizzando l’attività, con un’incidenza crescente all’aumentare della dimensione aziendale (fino al 51,3% delle grandi unità produttive). Strategie di contrazione dell’input di lavoro sono invece indicate dall’11,8% delle imprese, soprattutto fra le micro e le piccole. Circa un’impresa su tre fra le medie e le grandi prevede di accelerare la transizione digitale”.

Glv