Mps, pm Milano: da Profumo e Viola nessun inganno, vanno assolti

I manager imputati a Milano per aggiotaggio e falso in bilancio

GIU 16, 2020 -

Milano, 16 giu. (askanews) – Le operazioni contabili effettuate da Mps tra il 2012 e 2015 a saldi aperti “forse presentano un errore nella contabilizzazione ma di certo non hanno portato a nessun inganno per i soci e per il mercati”. Così il pm di Milano, Stefano Civardi, ha chiesto l’assoluzione dell’ex presidente di Mps e attuale ad di Leonardo, Alessandro Profumo, dell’ex ad Fabrizio Viola e dell’ex presidente del consiglio sindacale Paolo Salvadori nel processo che vede gli ex vertici di Rocca Salimbeni imputati a vario titolo per falso in bilancio e aggiotaggio. Accuse che riguardano nello specifico una serie di presunte irregolarit- nella contabilizzazione a bilancio di 5 miliardi di prodotti finanziari derivati legati alle operazioni effettuate con la tedesca Deutsche Bank e la giapponese Nomura: sono i derivati noti come “Alexandria” e “Santorini” che, tra il 2012 e il primo semestre 2015, sarebbero stati falsamente rappresentati come operazioni in titoli di Stato.

L’inchiesta milanese, avviata dal pm Civardi insieme ai colleghi Mauro Clerici e Giordano Baggio dopo la decisione dei magistrati senesi di trasmettere alcuni atti di indagine a Milano per competenza territoriale, si concluse con una richiesta di archiviazione poi bocciata dal gip Livio Cristofano che nell’aprile 2017 ordinò l’imputazione coatta. “Oggi siamo a processo per una valutazione completamente erronea. L’equivoco è stato quello di confondere un’esaustiva rappresentazione dell’operazione con un’erronea rappresentaziome contabile. Bilanci successivi a quello del 31 dicembre 2012 fanno emergere tutte le perdite realizzate dal management precedente e non sono idonei a ingannare nessuno”.