Sono 1.158 le startup dell’agrifood sostenibile, Italia in coda

Analisi globale del Politecnico di Milano: +40% in un anno

GIU 3, 2020 -

Milano, 3 giu. (askanews) – Sono 1.158 le startup internazionali dell’agroalimentare nate tra il 2015 e il 2019 che perseguono obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale. È quanto emerge dal censimento dell’Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano. Sono circa il 39% in più delle startup rilevate lo scorso anno (835) e il 24% delle 4.909 startup agrifood complessive.

Il 39% delle giovani aziende ha ricevuto almeno un finanziamento, per un totale complessivo di 2,3 miliardi di dollari raccolti, pari in media a 5,2 milioni di dollari a startup. I Paesi con la più alta concentrazione di startup agrifood sostenibili sono Svezia (20, di cui il 50% sostenibili), Olanda (49, di cui il 39% sostenibili) e Finlandia (27, di cui il 37% sostenibili). L’Italia, con 53 startup agrifood di cui solo 7 sostenibili (il 13%), presenta secondo i ricercatori un mercato ancora limitato, che raccoglie appena 300mila dollari di finanziamenti: lo 0,01% del totale.

“Le imprese agroalimentari sono chiamate a dotarsi di buone pratiche e avvalersi di partnership solide, sia di filiera che cross-settoriali, e rivedere i processi interni, se non interamente il proprio modello di business, in un’ottica di maggior sostenibilità e resilienza, dando spazio a soluzioni innovative”, ha spiegato Alessandro Perego, Direttore del dipartimento di Ingegneria Gestionale e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio.

“L’innovazione, promossa dalle nuove startup sostenibili, in crescita di quasi il 40% rispetto allo scorso anno, può essere una leva importante per rispondere alle attuali sfide del settore, trasformando le difficoltà in opportunità di sviluppo sostenibile”, ha aggiunto Perego.

Quasi quattro startup dell’agrifood sostenibile su dieci, emerge dallo studio, sono Service Provider che analizzano dati e monitorano le prestazioni attraverso dispositivi smart per ottimizzare le attività agricole e ridurre gli sprechi (456 startup, il 39% del totale); una su cinque si occupa di Food Processing e punta su ingredienti naturali e cibi proteici alternativi (231 startup, il 20%); il 15% (179 startup) è un Technology Supplier, che fornisce tecnologie per l’agricoltura di precisione e propone soluzioni per la coltivazione idroponica. “Le startup puntano sempre di più a soluzioni innovative per spingere la transizione a sistemi di produzione più sostenibili e a modelli di consumo responsabili”, ha chiosato Paola Garrone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability.