Tav, Confindustria Piemonte e De Micheli: si acceleri su lavori

"Con riavvio grandi opere ripresa nostra economia"

GIU 1, 2020 -

Torino, 1 giu. (askanews) – “Priorità strategica dell’Unione Europea dopo molti anni, la Torino-Lione si impone più che mai come un investimento necessario e ove possibile si chiede di accelerare al servizio di quella transizione ecologica, oggi al centro del programma europeo”. La sollecitazione è giunta in una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, dal presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, secondo cui nei prossimi 10 anni il cantiere “garantirà la creazione di 8.000 posti di lavoro su territorio italiano e francese diretti ed indiretti, ai quali bisogna aggiungere migliaia di posti di lavoro indotti”.

“Gli 8,6 miliardi di euro daranno fiato alle economie regionali ad imprese di ogni dimensione con effetti di leva in numerosi settori: industria, lavori pubblici, servizi alle imprese, logistica, commercio”, ha aggiunto Ravanelli.

“Queste ricadute – ha spiegato – in termini di impiego ed attività potranno essere ulteriormente rafforzate con il rapido e puntuale avvio dei lavori per il completamento e l’aggiornamento dell’intero assetto delle infrastrutture e della rete di adduzione ai Corridoi Europei, della Regione e del Nord Ovest che abbiamo recentemente illustrato e condiviso con l’Amministrazione Regionale, il cui avanzamento intendiamo congiuntamente monitorare, attraverso un apposito osservatorio di infrastrutture, di prossimo avviamento”.

Ravanelli ha poi detto di essere allineato alla posizione del presidente della Regione Alberto Cirio, che ha già scritto al ministro, paventando “il rischio che il mancato finanziamento delle opere di compensazione per la Torino Lione danneggi ‘la fragile tenuta dell’Ordine Pubblico in tutta la Valle e nei comuni maggiormente interessati dall’opera e dai cantieri necessari alla realizzazione’ oltre che deteriori la percezione dello Stato e della possibilità di sviluppo”.

Ravanelli ha poi avanzato una richiesta di attenzione ai lavori del Terzo Valico, per l’Asti Cuneo, e per la Pedemontana Piemontese nel tratto Masserano-Ghemme.

L’auspicio è che il ministro “possa dare, all’uscita da questa crisi storica, gli impulsi politici e finanziari decisivi, affinché la nostra regione e l’Italia intera accelerino la realizzazione di tutte le tratte in territorio italiano del Corridoio Mediterraneo, strutturale per il nostro avvenire comune e per la rapida ripresa della nostra economia”.