Coronavirus, il lockdown spinge le botteghe ai pagamenti digitali

La società SumUp: punte del +350% rispetto al pre-Covid

APR 29, 2020 -

Roma, 29 apr. (askanews) – Con il lockdown per l’epidemia di Covid-19 i tradizionali negozi di quartiere come macellerie, panetterie e fruttivendoli hanno più che triplicato i pagamenti digitali, con punte del +350%. Lo sostiene la società SumUp, specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per commercianti, artigiani, pmi. Secondo SumUp la necessità di garantire la distanza interpersonale, sia per i punti vendita di beni di prima necessità rimasti aperti, che per le consegne a domicilio, ha stimolato i piccoli commercianti a cercare soluzioni concrete per non smettere di lavorare e continuare ad offrire i servizi alla collettività, senza, però, rischiare di diventare veicoli di contagio.

Nell’ultimo anno, non solo si è registrato un +250% di commercianti italiani attivi nel settore Food & Grocery che si è dotato di lettori di carte SumUp, ma questa tendenza è impennata durante la crisi Covid e ha portato a un ulteriore consolidamento del trend: nelle ultime settimane, infatti, in Italia un terzo delle richieste di lettori di carte SumUp proviene proprio dal settore Food & Grocery.

Secondo la società tra periodo pre e post COVID-19 le transazioni cashless sono più che triplicate toccando incrementi del +350%. La spinta maggiore è data dalle transazioni NFC (senza contatto fisico), che risultano utili sia nei pagamenti in negozio, che durante le consegne a domicilio o bordo strada.

In vista delle prossime riaperture della “fase 2”, forti segnali di digitalizzazione provengono da molteplici settori dell’economia nazionale: in crescita l’utilizzo e gli ordini di lettori portatili da parte di medici e negozi non alimentari che crescono stabilmente a doppia cifra.