Confindustria energia: in prossimi 10 anni 110 mld investimenti

Presentato lo studio "Infrastrutture energetiche per l'Italia"

APR 28, 2020 -

Roma, 28 apr. (askanews) – La ripresa economica post Covid-19 passa anche attraverso il rilancio degli investimenti in infrastrutture energetiche primarie e la semplificazione dei procedimenti autorizzativi, in coerenza con le linee dettate dal Piano nazionale energia e clima e con gli obiettivi del Green Deal europeo. Lo sottolinea Confindustria Energia che presenta lo Studio 2020 “Infrastrutture energetiche per l’Italia e per il Mediterraneo”, sviluppato da Confindustria Energia con la partecipazione delle sue Associazioni (Anigas, Assogasliquidi, Assomineraria, Elettricità Futura, Igas Imprese Gas e Unione Petrolifera) delle società Snam e Terna e dell’Osservatorio Mediterraneo dell’Energia (Ome) con il supporto analitico di PwC Strategy&.

Nel prossimo decennio – rileva lo studio – dai 110 miliardi di euro di investimenti previsti in Italia, si attende sugli indicatori macro-economici un aumento dello 0,8% del Pil; dal punto di vista sociale un aumento di occupazione pari a 135 mila Unità lavorative annue. Sul versante ambientale, una riduzione di 75milioni di tonnellate di CO2 al 2030 oltre agli effetti collegati ai progetti di economia circolare che garantiscono la sostenibilità degli investimenti nel territorio.

La ricerca analizza, infatti, l’andamento e i programmi di investimento in Italia tra il 2018 e il 2030 nelle infrastrutture energetiche primarie e le potenzialità del sistema Italia per lo sviluppo di progetti in campo energetico nell’ambito di una rafforzata cooperazione nella regione del Mediterraneo.

“Nella difficile situazione economica causata dall’emergenza sanitaria – ha sottolineato il Presidente di Confindustria Energia Giuseppe Ricci – gli investimenti in infrastrutture energetiche rappresentano per l’Italia un’opportunità per la ripresa economica post Covid-19, uno strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Pniec e del Green Deal Europeo e un modello di sostenibilità per lo sviluppo nella Regione del Mediterraneo”.

“Mi preme rimarcare – aggiunge Ricci – il fatto che le aziende della filiera energetica sono rimaste in piena operatività durante tutta la Fase1 dell’emergenza, resa possibile grazie all’individuazione e all’attuazione tempestiva di misure rigorose di prevenzione e gestione dei rischi, anche attraverso il proficuo lavoro con le Organizzazioni Sindacali, a protezione del personale dipendente e contrattista e a garanzia della continuità delle attività e del rifornimento di ogni forma di energia al Paese”.(Segue) Rbr