Auto: nel 2019 export componenti -2,3%, primo calo dopo 4 anni

Anfia: ora misure anti-coronavirus per liquidità e investimenti

APR 7, 2020 -

Roma, 7 apr. (askanews) – Ammonta a 21,97 miliardi di euro l’export della filiera dei componenti per auto nel 2019, con un calo del 2,3% rispetto all’anno prima. Lo afferma l’Anfia in un focus sulla componentistica, sottolineando che l’export italiano di tutte le merci nel 2019 segna un aumento del 2,3%. In flessione anche le importazioni di componenti (-2,1%) per un valore di 15,44 miliardi, con la bilancia commerciale in saldo positivo di circa 6,53 miliardi (-2,7% rispetto al 2018). Per le esportazioni è il primo calo dopo quattro anni in crescita, “mentre la contrazione delle importazioni arriva dopo sei anni consecutivi di incremento”.

Nel 2019 l’export italiano di auto vale 16,5 miliardi, in diminuzione del 13,8%, mentre l’import vale 30,3 miliardi (l’1% in meno rispetto al 2018). Questo genera un saldo negativo della bilancia commerciale che ammonta a circa 13,8 miliardi, contro i 12,9 miliardi del 2018. L’aumento del disavanzo commerciale “è determinato dalla forte penetrazione dei costruttori esteri nel mercato italiano, che per le auto nel 2019 è del 76%”.

Le esportazioni del settore componenti rappresentano nel 2019 il 4,6% di tutto l’export italiano, “mentre le importazioni valgono circa il 3,7%, quote che salgono rispettivamente al 4,8% e al 4,2% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia”. Il 2018 per la componentistica si era chiuso con l’export a +5% per un valore di 22,4 miliardi, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 6,71 miliardi (+17%).

“Su questa fase di rallentamento produttivo – spiega il presidente del gruppo componenti Anfia, Marco Stella – anche per il comparto della componentistica automotive italiana, si è ora innestato il blocco degli stabilimenti dettato dall’emergenza Covid-19, con ripercussioni decisamente pesanti per le nostre imprese, che necessitano nell’immediato di misure di supporto per far fronte alle esigenze di liquidità, e per garantire la ripartenza degli investimenti e il sostegno all’innovazione e al mercato”.