Il Mercato Agroalimentare di Milano dopo 5 settimane di emergenza

Dall'8 marzo crollano gli accessi, ittico e carni -75% volumi

MAR 30, 2020 -

Milano, 30 mar. (askanews) – Gli scambi commerciali del Mercato Agroalimentare di Milano nelle ultime cinque settimane sono stati condizionati inevitabilmente dai provvedimenti sanitari adottati a livello locale, regionale e nazionale per contenere il contagio da nuovo coronavirus. Pur avendo assicurato “continuità operativa per gli operatori grossisti e per i produttori agricoli”, il mercato all’ingrosso meneghino ha registrato dei cali importanti soprattutto con la seconda ondata di provvedimenti, quella dell’8 marzo che ha istituito in tutta Italia la zona arancione e che ha visto anche la chiusura dei mercati rionali all’aperto.

A seguito del primo provvedimento del 23 febbraio con l’istituzione della zona rossa nel Lodigiano e i primi provvedimenti restrittivi per scuole, università e attività commerciali, il Mercato ha registrato un calo di accessi settimanali da oltre 18.000 veicoli a 17.000 (-5%). In quelle settimane c’è stata una “forte contrazione di acquirenti privati (-38%) per le limitazioni poste da Sogemi, l’ente gestore, per evitare gli assembramenti di persone; una contrazione degli acquirenti professionali (-6%) con particolare calo per l’attività Ho.Re.Ca(30%) e per il mercato dei fiori” e, dall’altro lato, “un significativo incremento degli accessi di trasportatori per consegna di prodotto (+7 %) con un ampio e continuo approvvigionamento della rete di distribuzione alimentare Milanese e Lombarda”.

Con gli ulteriori provvedimenti restrittivi dell’8 marzo e la chiusura dei mercati rionali, degli esercizi di ristorazione e della vendita al dettaglio di fiori, il Mercato ha subito una ulteriore contrazione raggiungendo il livello minimo di 11.700 accessi (-34 %) nella settimana dal 16 al 22 marzo. Va ricordato anche che da sabato 14 il Mercato Agroalimentare ha chiuso le vendite al pubblico per scongiurare gli assembramenti.

Gli andamenti dei Mercati all’ingrosso per merceologia (ortofrutticolo, ittico, caseario, carne e floricoli) mostrano tuttavia andamenti differenti nelle ultime tre settimane. Il mercato floricolo ha operato esclusivamente per l’approvvigionamento delle attività funerarie, mentre il mercato ittico e carni, principale fonte di approvvigionamento del mondo Ho.Re.Ca, dei dettaglianti e del commercio ambulante è quello che ha subito una grossa contrazione di volumi di circa il 75%. Il mercato ortofrutticolo ha invece mantenuto livelli elevati di scambi sia per l’incremento dell’attività dei dettaglianti alimentari sia per il maggior volume di acquisti della grande distribuzione. Il commercio al dettaglio e ambulante, infatti, ha sviluppato nelle ultime settimane servizi di prossimità al cliente e di consegna a domicilio con un significativo incremento dei volumi di scambi. Se si guardano gli accessi per categoria di acquirenti, nella quarta settimana di “quarantena”, si osserva un aumento del 15% dei dettaglianti sui sette giorni precedenti (quando il calo era stato del 5% su quella prima)). Segno, quest’ultimo, di “alcuni fenomeni di novità e un importante spirito di adattamento imprenditoriale” emerso in risposta all’emergenza sanitaria.

Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, infine, nelle ultime settimane si stanno registrando contenuti incrementi medi compresi tra il 20 e il 30% per alcune categorie merceologiche a causa del maggior costo del sistema dei trasporti mentre il costo alla produzione rimane ancora costante.

Come dimostrano questi dati, ogni provvedimento restrittivo ha comportato una immediata e significativa contrazione dell’attività, tuttavia già nella settimana successiva emergono i segnali positivi della capacità di adattamento e di rigenerazione del nostro sistema imprenditoriale ed economico. Un particolare esempio virtuoso, si legge nella nota Sogemi, è individuabile nella categoria dei dettaglianti e ambulanti che ha saputo reagire con nuove modalità di business e di servizio, esaltando la loro caratteristica di prossimità al cliente e sviluppando sempre più un servizio di consegna a domicilio.