Coronavirus, Mei (Enasarco): dal governo misure insufficienti

"Dall'ente", prosegue, "un silenzio assordante"

MAR 18, 2020 -

Roma, 18 mar. (askanews) – Relativamente all’emergenza Coronavirus “da parte del governo c’è stata scarsa attenzione per gli agenti di commercio italiani, mentre dall’Enasarco sta arrivano un silenzio addirittura assordante: se non si interviene con tempismo un’intera categoria professionale rischia il collasso”. Lo dice il consigliere dell’ente, Alfonsino Mei, manager IW Bank UBI Banca e leader della lista unitaria “Fare Presto!”, candidata alla guida di Enasarco nelle elezioni online che dal 17 al 30 aprile 2020 chiameranno al volto circa 220mila iscritti.

“È necessario intervenire subito con misure più efficaci”, prosegue Mei, a nome e per conto anche degli altri quattro consiglieri Enasarco Marcianó, Gaburro, Ricci e Triolo che rappresentano le sigle Anasf, Fiarc, Federagenti, Confesercenti: “Subito l’anticipo del Firr e un fondo di garanzia”. Esprimono preoccupazione e allarme i cinque consiglieri del CdA della Fondazione, in rappresentanza della Fiarc, dell’Anasf, della Federagenti e della Confesercenti, per la situazione di difficoltà in cui si dibatte la categoria e soprattutto per l’assenza di provvedimenti efficaci.

“Il decreto approvato dal governo – continuano i consiglieri – non prevede molto per le nostre categorie, a parte il rinvio degli adempimenti previsto per tutti. Misure che da sole risultano essere largamente insufficienti ad aiutare migliaia di agenti in difficoltà. Aspettiamo fiduciosi l’arrivo di ulteriori misure, in grado di mitigare almeno in parte i contraccolpi negativi che la categoria sta subendo. Ribadiamo perciò le nostre prime indicazioni su cui agire da subito: – Modifica della convenzione Firr per consentirne una anticipazione agli agenti; – Costituzione di un fondo di garanzia per agenti, i consulenti finanziari e consulenti; – Congelamento, almeno sino al 30 giugno 2020, degli adempimenti contributivi, dichiarazioni e versamenti. – La possibilità di utilizzare somme rivenienti dai rendimenti netti del patrimonio per una percentuale non superiore al 25 del totale.

“Non c’è più tempo da perdere – chiosa Alfonsino Mei – Ogni giorno perso aggiunge una nuova difficoltà agli agenti e ai consulenti. Occorre fare presto”.