Lavoro, Cgia: un neoassunto su tre è difficile da trovare

"Per mancanza di candidati o per la loro impreparazione"

FEB 15, 2020 -

Roma, 15 feb. (askanews) – Le imprese “continuano a trovare molte difficoltà nel reperire personale, soprattutto qualificato”. Lo sostiene l’ufficio studi della Cgia sulla base di un’indagine Unioncamere-Anpal sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio. Il 32,8% delle assunzioni previste “sono di difficile reperimento a causa dell’impreparazione dei candidati o per la mancanza degli stessi”.

Su poco meno di 500mila assunzioni previste a gennaio, circa un terzo degli imprenditori “ha segnalato che probabilmente troverà molte difficoltà a ‘coprire’ questi posti di lavoro (poco più di 151.300), di cui il 15,7% a causa della mancanza di candidati (poco meno di 72.500) e un altro 13,8% per la scarsa preparazione (circa 63.700)”.

“L’offerta di lavoro – spiega il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo – si sta polarizzando. Da un lato gli imprenditori cercano sempre più personale altamente qualificato, dall’altro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione. Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa anche dello scollamento che in alcune aree del paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano e solo in parte vengono coperti dagli stranieri”.

Le situazioni più problematiche sono nel Nord-est. Nelle diverse province se a Gorizia “il personale di difficile reperimento incide per il 48,1% sul numero delle assunzioni previste, a Trieste è il 45,5%, a Vicenza il 44,6%, a Pordenone il 44,2%, a Reggio Emilia il 42,7%, a Treviso il 42,3% e a Piacenza il 40,5%”. Le figure professionali maggiormente richieste al Nord e che la domanda non riesce a soddisfare “sono i tecnici informatici, gli addetti alla vendita e gli esperti in marketing, i progettisti, gli ingegneri, i cuochi, i camerieri, gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici”.