Su-Eatable Life: diete sane e sostenibili nelle mense italiane

Il progetto europeo coinvolge ogni giorno 2.200 persone

FEB 13, 2020 -

Milano, 13 feb. (askanews) – Favorire una sana alimentazione e ridurre l’impatto ambientale delle nostre abitudini a tavola, iniziando dalle mense aziendali e universitarie. Dopo la Gran Bretagna il progetto europeo Su-Eatable life arriva in Italia dove la Fondazione Barilla è capofila dell’iniziativa. Sono 2.200 le persone coinvolte in media ogni giorno (3.150 in totale comprese quelle in UK), 4 aziende e 3 università, fra Italia e Regno Unito. L’obiettivo è duplice: risparmiare circa 5.300 tonnellate di CO2 equivalente e circa 2 milioni di metri cubi d’acqua in 3 anni.

Nella fase sperimentale del progetto italiano sono coinvolti l’Università di Parma, il gruppo Barilla (stabilimento di Novara) e Ducati Motor Holding. Questa fase durerà 7 mesi e sarà articolata in 3 aree di azione: introduzione di materiali informativi e educativi, rafforzamento dell’offerta di cibo sano e sostenibile nella mensa, coinvolgimento attivo delle persone tramite la piattaforma digitale greenApes e introduzione di meccanismi premiali.

“Se da un lato più di 820 milioni di persone nel mondo non hanno cibo a sufficienza, dall’altro circa lo stesso numero soffre di obesità e di problemi di salute legati ad una scorretta alimentazione – spiega Riccardo Valentini, coordinatore del progetto – I sistemi alimentari sono inoltre responsabili fino al 37% circa delle emissioni di gas a effetto serra globali e del 70%2, in media, del prelievo e consumo di acqua dolce. Senza dimenticare che annualmente viene sprecato su scala globale circa un terzo del cibo prodotto. Adottando quotidianamente una dieta sostenibile potremmo apportare benefici alla nostra salute e a quella del Pianeta. Su-Eatable Life punta proprio a questo”.

La dieta si basa su pasti che risultino completi in termini nutrizionali, con una prevalenza di prodotti di origine vegetale (verdura, legumi e frutta) e cereali (es. farro, orzo, riso) o loro derivati (es. pasta, pane, couscous, polenta), meglio se integrali, privilegiando le materie prime di stagione. Nessuna fonte nutrizionale viene eliminata completamente, ma vengono bilanciate durante la settimana limitando la frequenza degli ingredienti, come la carne rossa, meno vantaggiosi per salute e ambiente, a favore di quelli più sostenibili come ad esempio legumi, pesce e carni bianche.