Corte Conti, Buscema: non deviare percorso risanamento bilancio

Razionalizzare spesa pubblica,rimuovere vincoli che frenano investimenti

FEB 13, 2020 -

Roma, 13 feb. (askanews) – “Le previsioni sulla crescita sono in larga misura concordi nel ritenere che anche il 2020 restera’ lontano dai ritmi di sviluppo pre-crisi, mentre l’inizio di una ripresa viene collocato nel biennio successivo”. A lanciare l’allarme è stato il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e di quello della Giustizia Alfonso Bonafede.

In presenza di “tensioni geopolitiche” ed “effetti, difficili da stimare” dell’epidemia di coronavirus, Buscema ravvisa “la necessita’, anche per il nostro Paese, di monitorare e valutare con grande attenzione l’evoluzione del quadro di finanza pubblica, al fine di prevenire il rischio di deviazioni dal percorso di risanamento di bilancio, a sua volta elemento indispensabile nel ‘rientro’ del debito pubblico verso condizioni di minore vulnerabilita’ finanziaria”.

“In condizioni di crescita economica bassa e di inflazione ancora al di sotto del target (2 per cento) da anni perseguito soprattutto dalla Banca Centrale Europea, i margini per la riduzione del rapporto debito/Pil – ha osservato il presidente della Corte dei Conti – si fanno molto stretti. E cio’, a sua volta, rafforza l’esigenza di politiche di bilancio caratterizzate da un alto grado di selettivita’, imposta anche dalle urgenze, ben presenti nella realta’ italiana, che provengono dall’invecchiamento della popolazione e dalla situazione di grave ritardo del sistema infrastrutturale pubblico”.

“Urgenze – ha sottolineato Buscema – che spingono verso una piu’ efficace azione di razionalizzazione della spesa pubblica a tutti i livelli di governo e verso una revisione degli strumenti e delle procedure in grado di rimuovere i vincoli che tuttora rallentano la realizzazione dei programmi di investimento pubblico”.