Ue mette in mora Italia: carente valutazione impatto ambientale

Su progetti pubblici e privati che prevedono ricadute rilevanti

FEB 12, 2020 -

Bruxelles, 12 feb. (askanews) – La Commissione europea ha avviato, oggi a Bruxelles, una procedura d’infrazione contro l’Italia per aver trasposto in modo carente la normativa Ue sulla valutazione di impatto ambientale (“Via”), che è obbligatoria per autorizzare i progetti pubblici e privati per i quali si prevedono significative conseguenze sull’ambiente, a causa della loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione (direttiva Via, 2011/92 /Ue).

L’Italia, secondo la Commissione, non ha recepito in modo soddisfacente nel suo ordinamento alcune modifiche alla direttiva Via che, che erano state adottate nell’aprile 2014 (direttiva 2014/52/Ue).

Le carenze riguardano, in particolare, il modo in cui il pubblico viene consultato, le regole che disciplinano le consultazioni transfrontaliere nel caso di progetti italiani che potrebbero interessare altri Stati membri, le informazioni pratiche sull’accesso alla giustizia e i sistemi messi in atto per evitare conflitti di interesse.

La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, dandole due mesi per rispondere e correggere la sua legislazione. In caso contrario, l’Esecutivo Ue potrebbe inviare alle autorità italiane un “parere motivato”, ultima tappa prima del ricorso alla Corte europea di Giustizia.