Salone del Mobile all’insegna della bellezza con l’incognita Cina

Dal 21 al 26 aprile la 59esima edizione a Milano

FEB 12, 2020 -

Milano, 12 feb. (askanews) – Sarà un Salone del Mobile all’insegna della bellezza, promettono gli organizzatori, quello che andrà in scena a FieraMilano a Rho dal 21 al 26 aprile. Ma inevitabilmente su questa 59esima edizione si allungano le ombre dell’emergenza Coronavirus. Non lo hanno nascosto il presidente del Salone, Claudio Luti, e il numero uno di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, in occasione della presentazione a Milano, nell’Aula magna dell’Università Cattolica. “Mancheranno i visitatori cinesi, che l’anno scorso hanno rappresentato la componente maggiore” ha ammesso Luti, specificando che lo scorso anno le presenze furono “30 mila. I cinesi mancheranno” ma ci saranno “dei provvedimenti: abbiamo rafforzato il digitale e questo servirà per il futuro, non solamente per i cinesi”. “Non possiamo nascondere che la Cina è un problema e la nostra vicinanza è totale – ha aggiunto dal palco Orsini – ma dobbiamo tenere presente che al Salone del Mobile vengono 184 Paesi da tutto il mondo, il fatturato del nostro sistema è di 42,5 miliardi e le importazioni della Cina dall’Italia sono 440 milioni. E’ il settimo/ottavo Paese di importazione”.

Quello che mancherà, dunque, saranno i visitatori ma non gli espositori cinesi, che al Salone del Mobile non ci sono. “Negli ultimi anni abbiamo fatto un record dietro l’altro – ha osservato Luti – penso che avremo sicuramente dei numeri inferiori se la situazione resta come adesso, ma dobbiamo pensare ai prossimi anni, a mantenere la nostra posizione”.

Questa edizione, oltre ad essere dedicata alla bellezza e all’etica, porrà l’attenzione anche sui giovani: accanto agli oltre 2.200 espositori ci saranno 600 giovani designer under 35. Ma questo è anche delle biennali dedicate alla cucina, con EuroCucina e Technology for Kitchen, e al bagno con il Salone internazionale del bagno, tutti con un unico comune denominatore: l’attenzione ai consumi e alla sostenibilità. “Sono molte le aziende del settore che hanno intrapreso il cammino verso un’economia circolare e i dati lo dimostrano – ha sottolineato Orsini – il 72% investe nel reimpiego di materiali riciclabili, il 44% utilizza prodotti riciclati, il 67% investe per una gestione corretta dei prodotti a fine vita, il 49% è attento al risparmio energetico e il 37% all’utilizzo di energie rinnovabili. Ma non basta. E proprio per questo penso sia giunto il momento di dire forte e chiaro che la sostenibilità non può camminare solo sulle gambe degli imprenditori, soprattutto se piccoli. Alla politica e alle istituzioni chiedo di non lasciare solo chi porta il Made in Italy nel mondo: servono misure fiscali incisive e tempestive affinché le imprese siano accompagnate in una riconversione che metta al centro anche la formazione”.

Il Salone del Mobile rappresenta una filiera quella del legno-arredo che nel 2019 ha raggiunto un valore della produzione di 42,5 miliardi di euro, lo 0,6% in più rispetto al 2018. Complessivamente il macrosistema arredamento pesa 27,6 miliardi di euro e ha visto un aumento della produzione, in particolare destinata al mercato nazionale, del + 1,4%, rispetto al 2018, mentre l’export si conferma stabile.