Risparmio idrico, priorita’ economica e ambientale nell’agrifood

Quinto seminario Agronetwork in collaborazione con Confagricoltura e Coca-Cola

DIC 12, 2019 -

Roma, 12 dic. (askanews) – Il risparmio idrico all’interno delle filiere produttive è una priorità ambientale e una esigenza per le imprese che ne fanno parte e usufruendo di tecnologie innovative e di programmi integrati di sostenibilità a livello globale è possibile raggiungere un alto livello in termini di salvaguardia delle risorse. E’ quanto è emerso dall’incontro “Water Management: risparmio idrico nell’agrifood industry”, organizzato oggi a Roma, nella sede storica di Confagricoltura, da Agronetwork, grazie al contributo dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli e di Coca-Cola.

Il cambiamento climatico e l’intensità delle precipitazioni hanno provocato negli anni un aumento di eventi che conducono sempre più spesso ad un eccesso di esondazioni o siccità, alla riduzione dei ghiacciai e quindi delle riserve di acqua collegate ai bacini idrografici. Per questi motivi oggi il nostro Paese è chiamato a far fronte a numerose pressioni e a sfide che possono diventare opportunità per giungere ad un generale aumento della sicurezza dei territori e ad un miglioramento dei processi produttivi, che abbiano come obiettivo un uso davvero efficiente delle risorse naturali.

La nostra civiltà, fondata sull’uso dell’acqua potabile, per l’irrigazione, l’industria, la produzione di energia idroelettrica, non può rischiare di essere compromessa dai cambiamenti climatici che stanno mettendo in grave crisi gran parte delle logiche di utilizzo di un passato meno attento a queste problematiche.

E’ evidente che il risparmio idrico nell’industria si traduce in vantaggi economici legati ad un costo ridotto di approvvigionamento, trattamento e scarico nella fognatura delle acque reflue, in risparmi energetici dovuti a volumi contenuti di acqua da movimentare all’interno degli impianti ed infine, ma non meno importante, in una sostanziale diminuzione delle sostanze chimiche da utilizzare nei processi. Un uso scrupoloso della risorsa idrica consente una riduzione degli sprechi, salvaguardando la qualità del prodotto.

Ha aperto i lavori Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork. “I grandi risultati raggiunti dalla imprenditoria agricola ed industriale nel risparmio idrico e nel recupero delle acque – ha detto – ci consentono oggi di stimare una riduzione media del loro utilizzo pari al 40-45% in relazione alle diverse filiere produttive negli ultimi 20 anni. Alcune hanno registrato riduzioni particolarmente rilevanti, di ben oltre il 50%, come quelle delle bevande analcoliche e della birra, legate alla frutticoltura ed ai seminativi.”

Giovanna Parmigiani, componente della giunta di Confagricoltura, ha ricordato le esigenze e le priorità del settore primario, sia riguardo all’offerta, sia alla domanda di risorse idriche. Marco Marcatili ha fornito lo scenario di Nomisma in materia di gestione delle acque. Daniele Rossi, per conto di Confagricoltura e del CER Emilia Romagna, ha posto l’attenzione sulle infrastrutture idriche, in particolare nel Sud del Mediterraneo, e sul potenziale riuso delle acque in agricoltura attraverso il progetto UE Suwanu. Remigio Berruto, dell’Università di Torino, ha analizzato un’efficace esperienza innovativa sull’irrigazione del mais in Piemonte.

Il senatore Francesco Mollame e l’onorevole Gianpaolo Cassese delle Commissioni Agricoltura hanno evidenziato le tematiche affrontate dai lavori parlamentari sulla materia.

Al tavolo dei relatori, Giangiacomo Pierini, Public Affairs & Communication Director di Coca Cola HBC Italia ha illustrato come Coca-Cola si impegna in Italia a preservare l’integrità della risorsa idrica: “Mettiamo in campo soluzioni all’avanguardia per gestire questa risorsa importante in maniera efficiente. Attraverso un piano pluriennale di investimenti industriali in innovazione tecnologica nei 4 stabilimenti presenti in Veneto, Abruzzo, Campania e Basilicata siamo riusciti a ridurre l’intensità idrica del 38% nell’ultimo decennio”.

Federica Argentati, presidente Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ha offerto un quadro delle iniziative promosse a favore della filiera agrumicola:” Il Distretto, assieme al dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania e con il contributo di The Coca-Cola Foundation, negli ultimi anni ha messo in campo due progetti sulle risorse irrigue in agrumicoltura. Nel 2018, ha realizzato NCWR (Non Conventional Water Resources) insieme alla Global Water Partnership – Mediterranean (GWP-Med) e al Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, per sperimentare tecnologie ICT per monitorare i consumi irrigui e ottimizzare l’impiego dell’acqua in alcune aziende campione della Piana di Catania. Nel 2019 ha dato il via al progetto A.C.Q.U.A. che prevede una mappatura della gestione delle risorse idriche, attraverso appositi questionati somministrati a un centinaio di aziende agrumicole in tutta la Sicilia; un monitoraggio ad alta risoluzione degli indicatori di stress idrico degli agrumeti, con l’impiego di droni dotati di speciali sensori; la realizzazione di un impianto pilota di irrigazione sostenibile degli agrumi”.

Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione ed Affari istituzionali di Heineken Italia, ha presentato alcuni esempi virtuosi sul piano della sostenibilità ambientale e dell’uso razionale delle risorse naturali da parte di Heineken e della filiera della birra, a partire dall’orzo e dalle malterie, con una attenzione privilegiata all’uso ed al riuso delle risorse idriche, restituendole al territorio, bilanciando e compensando il saldo idrico.

“L’acqua – ha detto in chiusura il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – è una delle risorse naturali che necessitano di maggiore attenzione al fine di assicurarne la qualità e la quantità necessarie per i vari utilizzi. Per l’agricoltura l’acqua è indispensabile e l’85% del made in Italy agroalimentare è strettamente connesso al suo impiego. Per questo stiamo lavorando attivamente per la diffusione di tecniche innovative per il suo utilizzo, anche tramite precision farming e, più in generale, di tecnologie digitali che consentono di razionalizzare, monitorare, analizzare la gestione irrigua. In quest’ottica abbiamo instaurato rapporti di collaborazione con player importanti per favorire la crescita tecnologica delle nostre imprese agricole, migliorando la sostenibilità, ottimizzando la produttività e riducendo i costi”.