Speranza difende dieta mediterranea contro semaforo Nutri-score

Incontro con commissaria europea Kyriakides durante Consiglio Ue

DIC 9, 2019 -

Bruxelles, 9 dic. (askanews) – Il ministro della salute Roberto Speranza ha espresso a Bruxelles l’opposizione dell’Italia a un’eventuale proposta della commissione europea di adottare un’etichetta alimentare “a semaforo” per classificare tutti gli alimenti secondo le loro qualità (fibre e proteine) e le loro caratteristiche potenzialmente negative (contenuto eccessivo di calorie, zuccheri, grassi acidi saturi e sodio).

L’esempio di riferimento è l’indicatore “nutri-score”, a cinque colori dal verde al rosso passando per verde chiaro, giallo e arancione, che è stato sviluppato in Francia ed è oggi raccomandato anche dalle autorità sanitarie in Belgio, Spagna, Germania e Olanda. Inoltre, una parte dell’industria alimentare e della distribuzione (Nestlè, Danone, Auchan) ha annunciato di voler adottare volontariamente il “nutri-score”.

Rispondendo a una domanda sulla denuncia del leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui vi sarebbe un complotto oscuro ordito dall’Ue per penalizzare con il “nutri-score” europeo i produttori di eccellenze alimentari italiane, Speranza ha osservato che “in realtà in queste cose non si parla mai di documenti segreti, ma si parla attraverso atti ufficiali. La commissione europea dovrà presto produrre un atto ufficiale”.

E nel suo incontro con la neocommissaria alla salute Stella Kyriakides, Speranza ha riferito di aver chiesto “che venga difesa la dieta mediterranea, che è un pezzo fondamentale della nostra identità nazionale. Noi pensiamo, e siamo convinti anche per le prove scientifiche che ci sono, che abbia una connotazione di qualità nutrizionale altissima. E quindi sono stato molto fermo e deciso nel rapporto con la nuova commissaria a difesa della nostra storia, della nostra cultura, della nostra tradizione alimentare”.

“Non possiamo accettare – ha concluso il ministro della salute – modelli di etichettatura che non rispettano fino in fondo le nostre prerogative e il nostro modello di dieta”.