Cgia: Dalle imprese nei piccoli comuni più Pil di quelle in città

Il 38% del Prodotto interno lordo contro il 35%

NOV 23, 2019 -

Roma, 23 nov. (askanews) – Le fabbriche, gli uffici, i negozi e le botteghe presenti nei piccoli Comuni con meno di 20 mila abitanti producono il 38% del Pil generato da tutto il comparto economico privato presente nel Paese (industria e servizi); un’incidenza superiore a quella ascrivibile alle attività situate nelle grandi città (35% del Pil), ovvero quelle con più di 100 mila abitanti. E’ questo il principale risultato emerso da una elaborazione realizzata dall’ufficio studi della Cgia per conto di Asmel, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli enti locali, che rappresenta oltre 2.800 Comuni in tutt’Italia.

“A differenza delle grandi città – afferma il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo – i piccoli Comuni hanno pochi mezzi a disposizione e tanti problemi di dimensione sovracomunale da affrontare. La forte concentrazione delle attività produttive nelle realtà territoriali minori impone a questi Sindaci risposte importanti su temi come la tutela dell’ambiente, la sicurezza stradale, la mobilità, l’adeguatezza delle infrastrutture viarie e la necessità di avere un trasporto pubblico locale efficiente.

Sono criticità che richiedono un approccio pianificatorio su larga scala che, spesso, non si può attivare a causa delle poche risorse umane e finanziarie a disposizione”.

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