ArcelorMittal sospende lo spegnimento degli impianti

Sindacati da Mattarella. Gualtieri: sì a scudo se c'è un accordo

NOV 18, 2019 -

Milano, 18 nov. (askanews) – ArcelorMittal accoglie l’invito del Tribunale di Milano e sospende, per il momento, le procedure di spegnimento degli impianti di Taranto in attesa della prima udienza sul ricorso d’urgenza presentato dai commissari dell’ex Ilva, fissata per il 27 novembre. L’annuncio è arrivato intorno alle 20 mentre stava per terminare l’incontro al Quirinale tra il presidente Mattarella e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.

A seguito della richiesta dei commissari al Tribunale di Milano volta all’ottenimento di provvedimenti provvisori relativi all’acciaieria di Taranto, ArcelorMittal “prende atto e saluta con favore la decisione del Tribunale di non accogliere la richiesta di emettere un’ordinanza provvisoria senza prima aver sentito tutte le parti” e “seguirà l’invito del Tribunale a interrompere l’implementazione dell’ordinata e graduale sospensione delle operazioni in attesa della decisione del Tribunale”. Prima del comunicato ufficiale dell’azienda era stato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ad anticipare la notizia a Zapping. “ArcelorMittal a Taranto ha comunicato la sospensione della procedura di spegnimento degli impianti, riaprono anche il commerciale – aveva detto – In attesa della sentenza del giudice di Milano, l’Altoforno 2 resta acceso”.

La decisione è stata salutata con favore dai sindacati. “E’ un primo risultato importante” ma “non c’è tempo da perdere”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini. Una “notizia importantissima”, ha sottolineato la leader della Cisl Annamaria Furlan, “è un elemento importante, mi auguro sia solo il primo”.

“Avevamo ragione noi – ha rivendicato il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo – a voler incontrare la proprietà e non l’amministratore delegato”. Nel corso dell’incontro coi sindacati il presidente della Repubblica Mattarella ha ascoltato con grande attenzione le preoccupazioni espresse per quello che ritiene sia un grande problema nazionale che deve essere assolutamente risolto con grande determinazione e impegno.

L’Ilva “non chiuderà”, ha assicurato successivamente in serata il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si è detto favorevole alla reintroduzione dello scudo penale. “Io penso che ciò deve essere fatto, nel quadro di un accordo con Mittal. Se si definirà un accordo sul futuro dell’Ilva c’è anche questa componente, che non è però l’unica”. Venerdì, infine, è atteso un incontro tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, con i vertici di AncelorMittal.

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