Ricerca Bnp-Ipsos: gli italiani fanno progetti nonostante crisi

Si conta sulle assicurazioni per proteggere famiglia e patrimonio

OTT 24, 2019 -

Milano, 24 ott. (askanews) – Gli italiani nel 2019 continuano a fare nuovi progetti nonostante le preoccupazioni contando sulle assicurazioni per proteggere famiglia e patrimonio.

Lo rivela una ricerca internazionale condotta da BNP Paribas-Cardif, in collaborazione con Ipsos su un campione di 26mila persone, in 26 Paesi Italia compresa e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia).

Nella fotografia sull’Italia emerge che, rispetto ai risultati globali che evidenziano ottimismo soprattutto nei nuovi colossi dell’economia mondiale come Cina e India ed europei – con olandesi, danesi e tedeschi che esprimono un sentimento positivo – nel 2019 gli italiani si scoprono non particolarmente soddisfatti e sfiduciati.

Dal potere d’acquisto alla lenta crescita economica sino al lavoro, sono tante le ragioni del loro scetticismo. Tuttavia non vogliono arrendersi e non è mai venuto meno il desiderio di fare progetti per il futuro. Due le fonti di apprensione: il lavoro e la salute, soprattutto quella dei propri cari.

Ma come gli italiani intendono realizzare i propri desideri? Innanzitutto facendo grande affidamento su loro stessi. Al primo c’è, infatti, la convinzione di avere abbastanza soldi per finanziare i propri sogni nel giro di qualche anno (56%), mentre il 52% vuole farlo iniziando a risparmiare. Al terzo posto, accendere una polizza assicurativa è ritenuto un passo fondamentale per il 22% degli italiani, molto più che accedere ad un prestito bancario (14%), ricevere un’eredità/donazione (20%) o ricevere aiuto economico da amici e parenti (20%).

Segno che per molti italiani realizzare i propri sogni significhi ancor prima proteggere la famiglia e il patrimonio. Quando i progetti hanno un impatto economico elevato – l’acquisto della casa, per esempio – gli italiani confermano la propensione al prestito, con il 68% che sostiene di averne già uno. Solo un italiano su cinque dichiara, infine, di incontrare difficoltà nel pagare le rate del credito concesso.

Emerge in generale, però, un senso di mancanza di protezione. Solo il 5% degli italiani si definisce, infatti, molto ben protetto. Sono ancora bassi i tassi di copertura assicurativa anche verso rischi “base”: Il 38% degli intervistati afferma di non avere alcuna polizza assicurativa se non quelle obbligatorie.

Più nel dettaglio, il 30% delle famiglie ha almeno un’assicurazione sulla vita attiva e il 15% ha una polizza per proteggersi in caso di disabilità. I motivi? Tra i più gettonati spiccano i prezzi delle polizze, giudicati troppo alti (46%), seguiti dalla reputazione negativa delle compagnie assicurative (26%). Ma quando si tratta di accendere una nuova polizza gli italiani fanno affidamento proprio sulle compagnie assicurative, al primo posto per fiducia con il 61%, rispetto a banche (28%), a broker e agenti indipendenti (27%).

È il consulente assicurativo (51%), invece, la fonte di informazioni primaria per gli italiani, che preferiscono il contatto umano piuttosto che affidarsi ai siti di confronto delle polizze (35%) e all’opinione di famigliari, amici e colleghi (26%).

Gli italiani vorrebbero polizze flessibili, rimborsabili quando non utilizzate (35%), personalizzabili (29%) e attivabili all’occorrenza (25%); semplici, con un linguaggio chiaro e comprensibile (33%); accessibili, aperte a tutti (29%). In cambio di polizze “su misura” quasi 2 intervistati su 3 (risultato tra i più alti in Europa) si dicono disposti a condividere i propri dati sulla salute (68%), sulla situazione famigliare (67%), personali (68%) e finanziari (54%).

“L’Italia viene da un periodo di crisi economica e sociale che ha messo a dura prova le aspettative per il futuro – ha dichiarato Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif – gli italiani sono, infatti, tra gli europei che si sentono più sfiduciati e meno ben protetti pur non esprimendo un desiderio particolarmente forte di una migliore protezione. Eppure non si danno per vinti e continuano a coltivare passioni, sogni e progetti che noi abbiamo l’obbligo di proteggere nel migliore dei modi. Come settore siamo, quindi, chiamati a promuovere innanzitutto una trasformazione culturale che sensibilizzi le persone sui rischi e sulla prevenzione e, contestualmente, dobbiamo costruire prodotti accessibili, sostenibili, modulari e personalizzati. In BNP Paribas Cardif abbiamo raccolto la sfida lavorando quotidianamente su tre fronti principali: ingaggiare le nostre persone, la risorsa più grande che abbiamo, per valorizzarne il talento e mettere la loro creatività al servizio dell’innovazione; migliorare la gestione e la qualità dei dati, che come abbiamo visto, le persone sono pronte a condividere con noi, per definire modelli predittivi e per profilare meglio i rischi di ogni singolo cliente, restituendo così un valore reale; stimolare la costituzione di ecosistemi che possano favorire la contaminazione tra settori, aziende e realtà diverse, come abbiamo già fatto nella salute”.