Sostenibilità e innovazione al Forum Energia di Rcs Academy

Descalzi: "Transizione energetica sia guidata da mercato non sussidi"

OTT 21, 2019 -

Milano, 21 ott. (askanews) – “Oltre il 2030. Nuova energia per un sistema sostenibile” è il titolo del Forum Energia e Sostenbilità organizzato da Rcs Academy dove istituzioni e imprese si sono confrontati sul futuro del sistema energetico, partendo dal presupposto che solo un sistema di regole condivise che indirizzi le politiche di investimenti delle imprese e le abitudini dei consumatori può consentire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di abbattimento delle emissioni al 2050 e la transizione verso una green economy globale.

E proprio sulla natura degli investimenti si è soffermato l’Ad di Eni Claudio Descalzi secondo il quale “cambiare mix e struttura energetica costa tantissimo, ma non penso debba essere un costo a carico della collettività. Se il processo di transizione non è legato a un impulso del mercato ma si basa solo sui sussidi, si va verso un sitema fragile e debole. Dobbiamo fare cose che portino redditività e, soprattutto, non avere paura di sbagliare”.

Per affrontare le sfide del futuro è fondamentale l’innovazione. Eni ha investito e conta di investire molto in ricerca (un miliardo solo in ricerca nei prossimi tre anni, oltre ai 4 miliardi spesi negli ultimi 5 anni in ricerca e realizzazione di progetti) creando una “seconda anima in Eni” e “un time to market brevissimo fra ricerca e mercato”. Fra gli obiettivi di Eni, Descalzi ha indicato la riduzione delle emissioni dell’attività di estrazione (upstream), sviluppare il “waste to fuel” che utilizza materiale esausto per rendere più green la raffinazione e Plasmix basata su tecnologia e brevetti Eni per riciclare le plastiche miste residue (pari al 40-50% del totale), “rifiuto” finora destinato a finire in discarica o ad essere incenerito.

Fra le soluzioni per abbattere le emissioni proposte invece dal Ceo di Snam, Marco Alverà, c’è l’idrogeno da utilizzare però “non come carburante per le auto, ma per integrare le rinnovabili, visto che può essere stoccato a basso costo”. Certo la produzione di idrogeno richiede ancora molti investimenti, soprattutto per ridurre il costo di alcune componenti come gli elettrolizzatori, ma “se si scenderà a 50 euro megawattora, l’idrogeno sarà competitivo per produrre energia”.

Sulla necessità di pianificare correttamente gli investimenti, lavorando di concerto con i produttori di energia, si è soffermato Luigi Ferraris, Ad e dg di Terna. “Per realizzare nuovi progetti occorrono 6-8 anni, quindi è importante fare una corretta pianificazione”, ha spiegato Ferraris ricordando che Terna “ha un piano di investimenti decennale di 13 mld euro per rendere la rete più connessa e “magliata”, cioè capace di accgliere l’aumento atteso dei punti di immissione”, già passati in pochi anni da 800 a 800 mila con la diffusione delle rinnovabili, che hanno reso gli utenti prosumers, cioè consumatori e produttori di energia. Un cambiamento epocale che sta trasformando l’industria dell’energia aprendo a sinergie con altri settori, come quello dell’auto con cui Terna già collabora perché le batterie utilizzate oggi nei veicoli elettrici “potranno essere impiegate per offrire servizi alla rete o per lo stoccaggio di energia”.

Nella transizione verso la sostenibilità, un ruolo di primo piano spetta alle grandi città dove nel 2050 si stima vivranno 7 miliardi di persone, generando l’80% dei consumi e il 90% delle emissioni globali. Una crescita esponenziale che imporrà di tenere sotto controllo tre fattori: consumo di acqua e di suolo e la generazione di rifiuti. “Le città devono essere un ecosistema aperto. Se non saremo capaci di utilizzare le risorse necessarie al funzionamento di una città in modo intelligente e circolare, qualsiasi altra iniziativa per ridurre le emissioni globali rischia di essere vana”, ha dichiarato Valerio Camerano, Ad della multiutility lombarda A2A.

Per ottimizzare l’utilizzo e il riciclo di risorse sarà fondamentale il passaggio alle smart cities “che richiederà un adeguamento delle reti elettriche cittadine e comporterà la generazione di tantissime informazione che devono essere raccolte ed elaborate per migliorare l’effcienza e quindi la qualità della vita”.