Fmi, Visco: Italia non più fattore rischio, spingere crescita

Governatore a tg Rai: ok obiettivi crescita e taglio Pil in manovra

OTT 20, 2019 -

Washington, 20 ott. (askanews) – L’Italia “non viene sicuramente non più percepita come un fattore di rischio per l’economia mondiale” e “vi sono netti miglioramenti percepiti dai mercati per quel che riguarda la situazione delle banche, la riduzione dei crediti deteriorati e soprattutto il clima di relazioni con i nostri partner europei e con gli organismi internazionali Questo consente di rivolgere l’attenzione a misure volte a favorire la crescita, a ridurre il rapporto del debito rispetto al prodotto e a concentrare le risorse per l’innovazione.”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, in un’intervista concessa ai tg della Rai, sottolinea di condividere gli obiettivi di crescita e di taglio del debito pubblico contenuti nella manovra del Governo e sottolinea l’importanza di investimenti in innovazione e per il Mezzogiorno.

Che opinione ha il governatore di Bankitalia sulla manovra varata dal Governo? “Sicuramente – risponde Visco – dobbiamo aspettare per vedere i contenuti, gli obiettivi di favorire la crescita attraverso la minore tassazione dei fattori di produzione e di riduzione del debito, ancorchè graduale, sono sicuramente da condividere”.

Resta comunque per l’Italia, un problema rilevante di crescita economica troppo bassa. “Sicuramente – risponde Visco – noi risentiamo di una turbolenza internazionale: si è abbassata la crescita a livello globale per le tensioni commerciali e sicuramente questo ha effetto sulla nostra economia, che è aperta. Contemporaneamente noi abbiamo nostri problemi da risolvere e su cui lavorare. Però c’è anche da dire che la prospettiva di lavorare per un miglioramento dello Stato e del settore industriale con maggiore innovazione e maggiori investimenti in tecnologia, mettere risorse concrete per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno, va perseguita.

Rischiamo una grande crisi economico-finanziaria come quella di 11 anni fa? Visco non lo crede. “Innanzitutto – osserva nell’intervista ai tg Rai – c’è molta maggiore consapevolezza dei rischi finanziari, sono rischi che riguardano soprattutto altre economie rispetto a quelle europee e a quella italiana perchè da noi prevalgono le banche, sulle quali la regolamentazione è stata molto molto attenta a ridurre i rischi mentre per il settore non bancario, i fondi, i money market funds e altri ci sono questi problemi. Ma, come dicevo, c’è molta attenzione e ci sono anche nuovi strumenti per affrontare questi rischi”.

Un fattore cruciale nel rallentamento dell’economia mondiale sono le crescenti tensioni commerciali globali. “Prima di tutto – commenta ancora il governatore di Bankitalia – c’è da dire che purtroppo sta prevalendo, in alcune areee, in alciuni Paesi, in alcuni governi l’idea che per avere successo sul fronte degli scambi internazionali bisogna favorire alcuni anzichè altri. In realtà tutti perdono se si ritorna a un sistema protezionistico.

E su questo bisogna chiaramente continuare a sottolineare i vantaggi dell’apertura delle economie. Ma contemporaneamente bisogna capire anche che sicuramente sono state trascurati gli effetti negativi per coloro che dall’apertura e soprattutto dal cambiamento delle tecnologie hanno più sofferto. E su questi bisogna insistere per avere tassi di crescita un’altra volta sostenibili ma anche inclusivi”.

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