Eni inaugura a Gela la nuova bioraffineria, investiti 249 nln

Descalzi: altro passo verso decarbonizzazione

SET 25, 2019 -

Roma, 25 set. (askanews) – Eni ha inaugurato a Gela la più innovativa bioraffineria d’Europa. Avviata nel mese di agosto 2019, con una capacità di lavorazione fino a 750.000 tonnellate annue, “sarà in grado – spiega il Gruppo – di trattare progressivamente quantità elevate di oli vegetali usati e di frittura, grassi animali, alghe e sottoprodotti di scarto per produrre biocarburanti di alta qualità”.

A Gela tutti gli impianti del petrolchimico realizzato a partire dal 1962 sono stati fermati: per la riconversione della raffineria sono stati a oggi spesi 294 milioni di euro, a cui si aggiungono ulteriori 73 milioni di investimento previsti per ulteriori attività propedeutiche e per la realizzazione del futuro impianto per il pre-trattamento delle biomasse, che verrà completato entro il terzo trimestre 2020 e consentirà di alimentare la bioraffineria interamente con materie prime di seconda generazione, composte da scarti, oli vegetali grezzi e materie advanced.

Il processo di conversione da raffineria tradizionale a bioraffineria è iniziato nell’aprile 2016.

È un giorno molto importante per noi. A Venezia – ha commentato l’amministratore delegato di Eni – siamo stati i primi al mondo a convertire una raffineria tradizionale in bioraffineria e adesso inauguriamo la seconda, ancora più innovativa: un nuovo esemplare di eccellenza italiana. Si tratta di un grande passo avanti nel nostro percorso di decarbonizzazione, un cammino che come Eni abbiamo intrapreso da tempo ma al quale negli ultimi cinque anni abbiamo impresso una fortissima accelerazione, investendo significativamente sull’efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, sulle rinnovabili e sull’economia circolare, attraverso la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando i rifiuti e i materiali di scarto. E una parte significativa di questo percorso lo stiamo facendo proprio in Italia”.

“Gela, in particolare – ha aggiunto – riveste in questo senso un ruolo da protagonista: oltre alla nuova bioraffineria, il sito gelese ospita l’impianto pilota Waste to fuel, che dallo scorso dicembre trasforma i rifiuti organici in bio olio, bio metano e acqua, ed è destinato a diventare per Eni un laboratorio per l’applicazione delle più avanzate tecnologie nel campo ambientale e delle rinnovabili”.

I lavoratori Eni impiegati nel sito di Gela sono oltre mille, di cui 426 nella bioraffineria.

Rbr