Venturi (HPE): bene ministero innovazione, è linfa nostro futuro

Creare un ecosistema digitale puntando sui territori

SET 6, 2019 -

Cernobbio (Co), 6 set. (askanews) – L’innovazione “è la linfa che determinerà il nostro futuro non solo come imprenditori ma anche come cittadini”. Bene dunque l’istituzione del ministero dell’innovazione, affidato a Paola Pisano, perchè il digitale “deve entrare in tutti processi decisionali e di business”, ma l’innovazione non si fa solo per decreto, passa invece per i territori, per le imprese dove creare un ecosistema digitale. Ne è convinto Stefano Venturi, presidente e Ad del colosso Hewlett Packard Enterprise Italia, presente alla prima giornata del Forum Ambrosetti.

“Chi non innova non cresce e chi non cresce marcisce, il nostro paese ha bisogno tantissimo di innovazione – ha sottolineato Venturi, che fa anche parte del consiglio di Presidenza di Confindustria Digitale – se riusciamo a innovare come paese possiamo ricavare tanto dalle risorse che abbiamo”. Un ministro dell’innovazione, dunque, serve “perché mette al centro il tema dell’innovazione su tutti i processi” e “deve stimolare presso i vari ministeri delle politiche che spingono a innovare”.

“Stiamo entrando in un nuovo mondo, siamo sommersi dai dati – ha sottolineato Venturi – entriamo nella cosiddetta data base society: tra un anno si pensa che saranno 200 miliardi i sensori collegati a Internet che ogni secondo mandano dati e il futuro sarà di coloro i quali riusciranno ad aggregare questi dati e leggerne delle informazioni significative per il proprio business e la propria vita. Questa è una sfida enorme che coinvolge tutti i business non solo quelli scientifici e tecnologici, per questo c’è bisogno di una grande spinta all’innovazione”.

La spinta all’innovazione passa però innanzitutto dai territori, dove si fa il business. A tal proposito, ha spiegato Venturi, “abbiamo deciso due anni mezzo fa un primo investimento in Italia importante che abbiamo rilanciato quest’anno: abbiamo aperto in tutta Italia 20 mini laboratori territoriali, Innovation Lab, sui territori vicino alle imprese, per innovare, per portare l’innovazione a chilometro zero perchè bisogna creare un ecosistema, una cultura digitale. Abbiamo investito 10 milioni nella prima fase, abbiamo aperto ora la seconda fase con altri 8 milioni con nuovi 6 laboratori”.