Lavoro, Inps: +271mila posti lavoro, aumentano contratti stabili

Boom di trasformazioni a tempo indeterminato, +60,4%

AGO 29, 2019 -

Roma, 29 ago. (askanews) – La differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi risulta positivo e pari a +271.000. Lo ha comunicato l’Inps che ha diffuso i dati relativi ai primi sei mesi del 2019.

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nei primi sei mesi del 2019 sono state 3.726.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita ha riguardato i contratti a tempo indeterminato, i contratti di apprendistato, stagionali e intermittenti; risultano invece in diminuzione i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione.

Nel periodo gennaio-giugno del 2019 rispetto al corrispondente periodo 2018 vi è stato un netto incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 232.000 a 372.000 (+140.000, +60,4%); in crescita risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+16,1%).

Le cessazioni nel complesso sono state 2.902.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: la riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione, di rapporti a termine e di rapporti a tempo indeterminato; in crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale e in apprendistato.

Quanto ai motivi di cessazione, nel primo semestre del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, si registra una contrazione sia dei licenziamenti che delle conclusioni per fine termine mentre risultano in crescita le dimissioni.

Infine si segnala che nei primi sei mesi del 2019, su un totale di 1.283.000 nuovi rapporti a tempo indeterminato (attivati sia con assunzioni incluso l’apprendistato sia con trasformazioni da rapporti a termine), i nuovi rapporti agevolati risultano pari a 285.000 (circa il 22%), di cui 52.000 dovuti all’esonero strutturale per i giovani under 35 previsto dalla legge di stabilità 2018.