Atlantia, Cipolletta: improprio che un ministro si esprima così

Presidente Assonime: rischi turbative mercato.Rispettare contratti

GIU 28, 2019 -

Roma, 28 giu. (askanews) – “E’ del tutto improprio che un ministro si esprima in questa maniera”. Innocenzo Cipolletta, presidente di Assonime, l’associazione fra le società per azioni italiane, prende nettamente le distanze dalle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico Di Maio che, parlando del colosso infrastrutturale tricolore Atlantia, aveva sostenuto che “senza la concessione autostradale è una azienda decotta e farebbe perdere valore ad Alitalia”.

“L’economia – sottolinea il presidente di Assonime ad Askanews – vive di rispetto di contratti e dichiarare che Atlantia è un’azienda decotta perchè le si toglie la concessione è una scorrettezza perchè le procedure e le analisi della magistratura sono del tutto ignote. E questa che è un campione dell’industria italiana, nal ricevere un attacco di questo tipo, ha sicuramente una perturbazione di mercato che rende il Paese meno credibile nei confronti degli investitori. Bisogna ricordare – rimarca Cipolletta – che Atlantia è una società che non solo ha migliaia di dipendenti ma contiene anche risparmio gestito di italiani e stranieri che hanno fiducia nell’azienda e nell’Italia. Quindi è del tutto improprio che un ministro si esprima in questa maniera”.

Ma il presidente di Assonime vuole anche segnalare che il rischio di perdita di credibilità del Paese diventa più ampio, anche alla luce di altri recenti episodi: “Politici o non politici, soprattutto chi ha responsabilità non può parlare per sentito dire o fare affermazioni non provate o non conosciute perche rischia di turbare il mercato. Più in generale il Paese funziona se i contratti e le regole vengono rispettate. Il problema di Atlantia – prosegue Cipolletta – è uno ma c’è anche il problema di Ilva dove è stato fatto un accordo sulla base di certe condizioni e queste condizioni vengono cambiate. Alitalia è un altro problema: abbiamo troppi casi – conclude il presidente di Assonime – in cui il Governo e il Parlamento intervengono per modificare condizioni di diritto che erano state stabilite generando quindi una situazione di totale incertezza, con rischi di fuga del risparmio verso altri Paesi”.