Ex Ilva, Bellanova (Pd): assordante silenzio Governo

"Rischio baratro per Taranto"

GIU 22, 2019 -

Roma, 22 giu. (askanews) – “Forse non tutti hanno ancora ben chiaro l’enorme baratro su cui è affacciata Taranto. Di certo non l’ha capito il Ministro Di Maio che ancora oggi non mette intorno al tavolo le parti, non risponde alle ripetute segnalazioni dei rappresentanti dei lavoratori, non convoca l’impresa, non risponde in Parlamento alle nostre interrogazioni. Eppure ieri nel corso dell’Assemblea nazionale di FederMeccanica svoltasi in quella che ancora adesso è la più grande acciaieria europea, questo allarme è risuonato in tutta la sua gravità. Tanto forte l’allarme quanto assordante il silenzio e l’assenza di Governo, rappresentanti istituzionali, politica”, così la senatrice Teresa Bellanova, ieri unica parlamentare presente all’Assemblea nazionale di Federmeccanica svoltasi a Taranto.

“Sarebbe stato importante”, prosegue la Senatrice Teresa Bellanova in una nota, “che la giornata di ieri rappresentasse un’occasione di riflessione congiunta per tutti coloro che svolgono funzioni di governo e per chi ha a cuore il futuro del Paese e del Mezzogiorno. Non a caso accadeva in quella che ancora oggi è una importantissima roccaforte dell’aristocrazia operaia italiana e meridionale. Per ribadire, almeno per quanto mi riguarda, che coniugare salute e occupazione, ambiente e lavoro è doveroso ed è possibile. E che questa deve essere la stella polare per chi fa impresa e per chi oggi ha funzioni e responsabilità di governo. Perché la tutela dell’ambiente e della salute non si fa con le chiacchiere, né bastano le chiacchiere per difendere l’interesse nazionale”.

“Deve essere chiaro a tutti: quanto approvato con la fiducia ieri alla Camera nel Decreto crescita”, conclude la Senatrice Teresa Bellanova, “non cancella un’immunità penale perché l’immunità non c’è mai stata. Piuttosto impedirà e vanificherà, per come è articolata la norma e per il miserabile can can elettorale che il Movimento 5Stelle ci ha ricamato intorno, l’ambientalizzazione di Taranto e il programma completo delle bonifiche, quelle del raggio interno all’Ilva e quelle altrettanto determinanti del raggio esterno. La migliore premessa perché Taranto si trasformi in un cimitero industriale e in una bomba ecologica a cielo aperto. Altro che Bagnoli 2, molto peggio! Per impedirlo, noi abbiamo lavorato giorno e notte finché non siamo stati certi che il miliardo sequestrato ai Riva si traducesse in risorse per l’AS da investire nelle bonifiche. E abbiamo lavorato con impresa e rappresentanze sindacali fino al giugno 2018 al Mise, non mancando un incontro e rispondendo sempre a qualsiasi sollecitazione delle parti, su un Piano di ambientalizzazione del valore complessivo di circa 2miliardi e mezzo. Quello in atto – conclude Bellanova – è un progetto criminale forse non ancora ben chiaro a tutti. Quando si comincerà a intravederne gli esiti devastanti nessuno potrà dire di non essere stato avvertito”.