Ue, Landini:Governo tratti veramente con Bruxelles e non si isoli

Leader Cgil: "Perchè il debito pubblico lo abbiamo fatto noi"

GIU 11, 2019 -

Torino, 11 giu. (askanews) – “Piuttosto che chiudere i porti, che serve ad alimentare paure inutili inesistenti, il governo affronti i problemi veri con una trattativa vera con l’Europa, facendo proposte e accordi e non isolandosi, perche’ il debito pubblico l’abbiamo fatto noi”. Parola di Maurizio Landini, leader della Cgil, margine di della presentazione del rapporto inchiesta su Fca, Cnhi e Magneti Marelli, a proposito della procedura di infrazione.

Secondo il leader della Cgil “ci sono tutti gli strumenti per poter evitare la procedura di infrazione, che sarebbe una limitazione dell’autonomia del nostro paese e che comporterebbe rischi pesanti”. “Se si dovesse arrivare ad una infrazione, e io spero di no, le sanzioni sono precise. Lo Stato dovrebbe mettere dai 3 ai 9 miliardi fermi come garanzia, non si potrebbero piu’ utilizzare i fondi europei e saremmo sotto controllo perche’ avremmo gli ispettori a controllare tutti i dati, quindi sarebbe una limitazione dell’autonomia del nostro Paese”.

Per la Cgil tutta via vanno cambiate le politiche europee “non siamo d’accordo col pareggio di bilancio, l’austerità il fiscal compact e proprio per questo non si puo’ continuare a balbettare che la soluzione e’ uscire dall’Europa”.

“Serve scomputare dal debito pubblico un piano di investimenti pubblici quinquennqle, per far ripartire l’economia, così come bisogna dire basta al fiscal compact e ragionare su come introdurre un regime fiscale che faccia pagare le tasse alle multinazionali”. Per Landini “l’Europa è diventato un posto di paradisi fiscali. multinazionali che portano le proprie sedi in Olanda o a Londra, come la Fiat ma come anche altre aziende, portano via la ricchezza dal proprio paese, prodotta da chi lavora”.