Vino, il Soave a Madrid per rappresentare l’Italia

Illustrati ai siti GIAHS europei i prossimi passi della Fao

GIU 4, 2019 -

Roma, 4 giu. (askanews) – Il Soave è stato chiamato dal governo madrileno per rappresentare l’Italia alla giornata sui siti GIAHS (Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale), che si è tenuta nella capitale spagnola il 31 maggio 2019. La conferenza, che ha visto riuniti i siti europei, è stata l’occasione per gli esponenti della Fao intervenuti di illustrare i prossimi progetti che coinvolgeranno i 57 siti in 4 continenti.

Chiara Mattiello per il Soave ha illustrato gli 8 punti del piano d’azione che redatti per la candidatura e i progetti implementati per la loro realizzazione, da Itaca a Soilution System fino al Volcanic Wine Park per lo sviluppo del turismo. Progetti in linea con le direttive della Fao e innovativi proprio per la loro capacità di risolvere le esigenze di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Sono due i progetti che la Fao sta portando avanti. Uno è sulla digitalizzazione dei siti, seguito dalla Columbia University di New York, che prevede tra le altre cose lo sviluppo di un marchio di tracciabilità dei prodotti basato sulla tecnologia blockchain e per cui il Soave è stato selezionato tra i primi che saranno chiamati a implementarlo, e un’altro sull’innovazione tecnologica dei siti della zona caucasica ed Eurasia per il contrasto dei cambiamenti climatici, che vuole i siti Giahs in prima linea su questa tematica nella nuova Pac della Comunità Europea.

“Ora che il numero dei siti al mondo ha raggiunto quota 57 è giunto il momento di metterli in rete – commenta Rene’ Salazar Castro, direttore generale Fao del dipartimento per il clima e la biodiversità, cui fanno capo i Giahs – uno dei punti per i quali questi siti vengono riconosciuti è la loro capacità, attraverso pratiche sostenibili, di contrastare o mitigare il cambiamento climatico. Se non interveniamo ora, nel 2050 la temperatura terrestre arriverà a +5,3 gradi C e questa non è una crisi ma un collasso dell’intero sistema. Si calcola inoltre che il 5% del Pil dei paesi sviluppati viene speso per le malattie derivate dall’alimentazione sbagliata e queste cifre sono solo destinate a crescere”.

La giornata si è conclusa con un’intesa tra i siti GIAHS d’Europa per sviluppare nuove progettualità a livello comunitario, con l’intento di essere più forti e incisivi sulle politiche agrarie della comunità europea attraverso una rete attiva di interscambio.