Confindustria verso l’assemblea, Boccia: non rassegnarsi a declino

Ultima da presidente. Parleranno Di Maio e Conte, Salvini assente

MAG 18, 2019 -

Roma, 18 mag. (askanews) – L’Italia non deve rassegnarsi al declino. Il Paese deve recuperare lo spirito del dopoguerra e, con un cambio di marcia, lavorare unito per la ripresa con tre obiettivi: più crescita, più lavoro e meno debito. Alla vigilia delle elezioni europee il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, si prepara a lanciare un appello alla politica a guardare al futuro, a fornire gli strumenti giusti per consentire all’Italia di competere sullo scenario internazionale. Basta con la logica dell’immediato e facile consenso. Il 22 maggio, nella sua ultima assemblea da presidente degli industriali, Boccia chiederà al governo meno parole e più fatti.

Nella cornice dell’auditorium Parco della Musica di Roma, Boccia, di fronte ad una platea di 2.500 invitati, insisterà sulla necessità di andare a votare per un’Europa più coesa e più forte, con l’Italia protagonista. In prima fila, ad ascoltare la relazione del numero uno di viale dell’Astronomia ci sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo l’intervento di Boccia prenderà la parola il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e, poi, ci sarà un saluto conclusivo del premier Giuseppe Conte. Assente, invece, Matteo Salvini che, secondo quanto si apprende, avrebbe alti impegni per quella data. Prima di Conte, solo Silvio Berlusconi, Romano Prodi e Paolo Gentiloni avevano preso la parola dal palco dell’assemblea.

Le reazioni degli industriali non sono scontate e c’è molta attesa per capire come saranno accolti gli interventi di premier e vicepremier. I rapporti tra Confindustria e l’attuale governo, infatti, non sono partiti nel migliore dei modi. Solo un anno fa, in occasione dell’assemblea annuale, il presidente di Confindustria aveva fortemente criticato il contratto di governo, bocciando il reddito di cittadinanza, quota 100, gli annunci sull’Ilva e sulla Tav. Durante la stesura della legge di Bilancio, più volte, gli industriali avevano lamentato la mancanza di dialogo con l’esecutivo e l’assenza di misure destinate alla crescita. A dicembre, il punto di svolta, con la manifestazione di Torino a favore della Tav, organizzata da Confindustria insieme ad altre 12 associazioni. In quell’occasione, il numero uno degli industriali aveva avvertito il governo che ormai la pazienza era al limite. Solo di recente, con il dl Crescita e lo Sblocca-cantieri, i rapporti si sono fatti più distesi. Ma per Confindustria i due provvedimenti rappresentano solo un primo passo e non sono sufficienti a riportare il Paese su un sentiero di salda crescita economica.

Con lo spread in pericolosa risalita, l’economia in piena stagnazione, il debito a livelli record, ora le continue tensioni all’interno della maggioranza gialloverde rischiano di immobilizzare il Paese. Occorrono, invece, impegno e sacrifici, oggi, per assicurare il benessere di domani. Il programma che ha in mente il numero uno degli industriali è serrato: riduzione del costo del lavoro, piano per le infrastrutture, modernizzazione della P.A., legge sulla rappresentanza, sostegno alle imprese che investono nel digitale, nella sosetenibilità e e nell’ammodernamento delle fabbriche.

Ad ascoltare Boccia ci saranno anche il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il presidente della Camera, Roberto Fico. Tra gli esponenti dell’esecutivo, sono attesi il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, il ministro della P.A., Giulia Bongiorno, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Tra gli invitati anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il numero uno della Consob, Paolo Savona. In sala anche il gotha della finanza e dell’industria italiana, ci saranno, tra gli altri, Fabrizio Palermo (a.d. Cdp), Antonio Patuelli (presidente Abi), Fabrizio Saccomanni (presidente di Unicredit), Gian Maria Gros-Pietro (presidente Intesa Sanpaolo), Emma Marcegaglia (presidente dell’Eni), Maria Patrizia Grieco (presidente dell’Enel), Alessandro Profumo (a.d. di Leonardo), Fabio Cerchiai (presidente di Atlantia), Matteo Del Fante (a.d. di Poste), Luigi Gubitosi (a.d. di Tim) e Gianfranco Battisti (a.d. di Ferrovie).

L’assemblea di mercoledì prossimo sarà anche l’occasione per cominciare a tracciare il profilo del prossimo presidente di Confindustria che prenderà le redini dell’Associazione a maggio 2020. Nei corridoi già comincia a circolare qualche nome, soprattutto di industriali del Nord, ma i giochi sono appena all’inizio.