Free e Kyoto Club: rinnovabili contro povertà energetica Africa

"Anche sistemi di accumulo e micro reti per aiutare il continente"

MAG 15, 2019 -

Roma, 15 mag. (askanews) – “Oggi, ed è un bene, si discute molto più di prima di povertà energetica, ma, spesso inconsapevolmente, si fa riferimento a quella di casa nostra. Che esiste e non è fenomeno marginale. Tuttavia, non è in alcun modo confrontabile con quella di paesi dove, oltre alla carenza di risorse per pagare la bolletta, più spesso l’energia elettrica non è disponibile, perché mancano le infrastrutture di trasporto e distribuzione. Le nuove fonti rinnovabili, accoppiate a sistemi di accumulo e a micro-reti, sono la risposta a questa tipologia di povertà energetica, molto diffusa soprattutto in Africa. Questa iniziativa intende illustrare applicazioni concrete e proposte di sviluppo di questo modo di fare energia, che, per avere successo, va costruito e realizzato coinvolgendo la popolazione locale”. Lo ha dichiarato Gb Zorzoli, presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, al convegno dal titolo “Energie rinnovabili come motore di sviluppo”, organizzato dal Coordinamento Free e da Kyoto Club, che si è svolto oggi a alla Fiera di Roma, all’interno di Exco 2019, l’Expo della cooperazione internazionale.

“In Africa vivono gran parte di quelle centinaia di milioni di esseri umani che non hanno acceso a servizi energetici – ha dichiarato Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club e Coordinamento Free – Oggi grazie allo sviluppo delle rinnovabili abbiamo la straordinaria occasione di fornire elettricità e favorire lo sviluppo di quelle popolazioni a costi contenuti piantando su generazione diffusa e micro-grids. Insomma l’innovazione a servizio di una grande occasione di sviluppo e aumento di benessere per il continente più povero”.

“Il solare sta garantendo straordinari risultati nei paesi in via di sviluppo. Fornisce elettricità alle famiglie non connesse alla rete, con ben 180 milioni di persone che utilizzano lampade solari”. Sono le parole di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club che aggiunge: “In Africa gli impianti fotovoltaici servono anche per il comparto industriale e commerciale perseguitato da continui blackout (70 MW a fine anno nella sola Nigeria). Infine, stanno estendendosi le mini-grid di villaggio in grado di alimentare più servizi, dal pompaggio dell’acqua alle piccole attività artigianali, decisamente più competitive rispetto alla alimentazione con i generatori diesel. Insomma, il solare è destinato a divenire un’importante leva per lo sviluppo dell’Africa”.

Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, Giovanni Simone (Elettricità Futura), Edoardo Zanchini (Legambiente), Emanuela Colombo (Politecnico MIlano), Vincenzo Naso (CIRPS) e Giulio Volpi (Direzione gen. Energia Commissione UE).