Sos ricambi: Il decalogo per ridurre la produzione dei rifiuti

Messo a punto in occasioine Giornata della terra del 22 aprile

APR 17, 2019 -

Roma, 17 apr. (askanews) – La plastica è una vera calamità per il nostro pianeta. È presente nelle confezioni dei nostri prodotti alimentari e igienici, ma anche nel nostro telefono, nelle nostre auto e, naturalmente, nei nostri elettrodomestici. Per non parlare di tutti quegli imballaggi e packaging spesso eccessivi e inutili: i nostri cassonetti sono pieni di rifiuti, la loro raccolta differenziata e consapevole purtroppo non è sempre sufficiente. È urgente cambiare i nostri comportamenti per salvare il nostro pianeta. Ecco perché, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, promossa dall’Onu e celebrata in tutto il mondo il 22 aprile, SOS Ricambi ha raccolto 10 abitudini da adottare per ridurre la produzione di rifiuti e mettere i nostri bidoni a dieta.

Il compostaggio domestico non è molto complicato e permette di ridurre la quantità dei rifiuti domestici di 40 kg per persona all’anno. Se avete la fortuna di avere un giardino e magari di coltivare qualche verdura nel vostro orto, lo smaltimento corretto dei rifiuti organici è assolutamente raccomandato per generare un fertilizzante naturale al 100% per le colture riducendo al tempo stesso la spazzatura. E per chi vive in appartamento? Basta un semplice balcone per installare una compostiera più piccola e modesta!

Meno confezioni, più eco-ricariche. Abitudine facile da adottare e un gesto estremamente utile per l’ambiente. Per gli articoli per la pulizia e igiene personale, come il sapone liquido, il bagnoschiuma lo shampoo o il detersivo per lavatrice, scegliete quei marchi che offrono il formato eco-ricarica. Questa scelta non solo permette di ridurre i rifiuti in termini di imballaggi e packaging di plastica di circa 1kg per persona all’anno ma garantisce anche una quantità di prodotto maggiore.

Più alimenti sfusi e barattoli in vetro per un gusto shabby chic. Oggi esistono diversi negozi, come quelli Bio, che permettono di acquistare gli alimenti sfusi, quindi senza packaging e contenitori: riso, pasta, frutta, noci, cereali, muesli, ecc. Basta riutilizzare vecchi sacchetti di carta (o bag in cotone) e riempirli con la quantità necessaria. Facendo così, si eviterà sia il consumo eccessivo di imballaggi sia eventuali sovradosaggi di cibo che poi andrà buttato via.

Secondo l’Istat, quasi 8 famiglie italiane su 10 riciclano la carta, dato rassicurante se si pensa che qualche anno fa erano la metà ma c’è ancora tanto da fare, come ridurre al massimo le stampe non necessarie. Questa buona abitudine permette una riduzione di 6kg di rifiuti all’anno circa. Nell’era dei canali digitali, l’archiviazione dei dati è ormai dematerializzata. Prima di stampare un documento, quindi, è meglio porsi questa semplice domanda: è davvero necessario stampare questo documento? Se la risposta è positiva, optate per la stampa fronte-retro.

Tutti amano fare shopping ma i sacchetti di plastica non amano il nostro pianeta. Oltre a impiegare svariati anni a degradarsi, minacciano ogni giorno la natura e la vita di tanti esseri viventi, con conseguenze catastrofiche per la fauna e la flora. Per gli acquisti, siano essi alimentari e non, iniziate a utilizzare sacche di materiali naturali come canapa, tela o cotone. Un consiglio? Tenete sempre in borsa o in macchina delle bag pieghevoli o tascabili, così da averne sempre una a portata di mano.

È ora di dire addio a calici, piatti, tovaglie e posate di carta e plastica! Per i vostri picnic usate contenitori riutilizzabili o piatti biodegradabili, asciugamani lavabili. Scegliete contenitori di vetro per le insalate e del tessuto rivestito in cera per imballare i panini o altri snack. Come regola generale, non utilizzare oggetti quotidiani per uso singolo: tovaglioli, posate, tovaglie, cotone per rimuovere il trucco.

Nel 2017, solo il 45% delle famiglie italiane ha dichiarato di aver riciclato batterie e pile. Per i dispositivi di tutti i giorni (telecomando, orologio, radiosveglia, bilance) utilizzate batterie ricaricabili. Anche se un po’ più costose, hanno una vita molto più lunga rispetto alla loro versione monouso. In questo modo il risparmio, nonché la riduzione di materiali inquinanti in circolo, saranno garantiti.

Si stima che in Italia ogni abitante consumi circa 220 litri di acqua potabile al giorno e 7 famiglie italiane su 10 comprino acqua minerale in bottiglia di plastica. Scegliere di bere l’acqua del rubinetto è un’abitudine molto vantaggiosa per l’ambiente, riducendo significativamente la produzione di rifiuti di plastica, e per il vostro portafogli. Infatti, l’acqua distribuita dalla rete idrica non viene né imballata né trasportata e ha un costo dalle 200 alle 300 volte minore. Eppure, Il 29% delle famiglie italiane non si fida di bere l’acqua del rubinetto.

Ogni anno nel mondo vengono buttate via 600.000 tonnellate di oggetti potenzialmente riutilizzabili. Molti di questi dispositivi scartati sono dispositivi elettronici riparabili o che richiederebbero soltanto una buona manutenzione per garantirne un ciclo di vita più lungo. Molte riparazioni sono piuttosto semplici, come la sostituzione di una guarnizione o di una cinghia, o la pulizia di filtri o una pompa di scarico.