Roma, 22 mar. (askanews) – “Possiamo confermare che Cdp potrà raccogliere capitale utilizzando i Panda Bond”. Lo ha annunciato il vice presidente di Bank of China, Lin Jingzhen, nel corso del business forum Italia-Cina. La definizione Panda bond si riferisce a obbligazioni emesse in renminbi, la valuta cinese, per sostenere le aziende italiane presenti in Cina o che intendono entrare nel paese asiatico.
Diventa così operativo l’accordo preliminare sottoscritto l’estate scorsa a Pechino tra Cdp e Bank of China, una delle principali banche commerciali cinesi.
Quell’accordo era finalizzato a favorire un’attiva collaborazione tra le due istituzioni, in ambiti quali il sostegno alle esportazioni, il finanziamento di progetti infrastrutturali e di sostenibilità ambientale, le attività sui mercati dei capitali e la condivisione di esperienze e competenze, ai fini di una maggiore conoscenza dei rispettivi modelli operativi.
Cdp e Bank of China intendono svolgere un ruolo attivo nel rafforzamento del processo di internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina, con particolare attenzione a quelle di dimensione medio-piccola, anche nell’ambito dell’iniziativa ‘Belt and Road’ del governo cinese.
Cdp potrà emettere Panda Bond (obbligazioni in valuta cinese) per raccogliere risorse finanziarie dagli investitori istituzionali cinesi e sostenere lo sviluppo delle aziende italiane in Cina e per quelle che intendono entrare nel mercato cinese.
Il mercato dei Panda Bond è stato aperto nel 2005 ma per i primi 10 anni l’attività è stata modesta. Invece dal 2015 questo mercato mostra una nuova vitalità grazie anche ad una serie di modifiche normative. Nel 2017 le nuove emissioni di Panda Bond hanno superato i 72 miliardi di renminbi rispetto ai 134 miliardi dell’anno precedente, condizionato da due grandi emissioni da parte di banche giapponesi.