“E’ l’Ue che consente agli Stati europei di restare sovrani” (così Draghi)

Il monito del presidente della Bce

FEB 22, 2019 -

Roma, 22 feb. (askanews) – Nel mondo di oggi “solo gli Stati più grandi riescono a essere indipendenti e sovrani al tempo stesso, e neppure interamente”, per la maggior parte degli altri, fra cui i paesi europei, “indipendenza e sovranità non coincidono” e in questo quadro l’Unione europea “è la costruzione istituzionale che in molte aree ha permesso agli Stati membri di essere sovrani. È una sovranità condivisa, preferibile a una inesistente”. Lo ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nel suo intervento alla cerimonia con cui gli è stata conferita una laurea ad honorem all’università di Bologna.

“È una sovranità complementare a quella esercitata dai singoli Stati nazionali in altre aree. È una sovranità che piace agli Europei”, ha proseguito Draghi. Ma la lunga crisi economica mondiale, assieme a “movimenti migratori senza precedenti” e a “disuguaglianze accentuate dalle grandi accumulazioni di ricchezze” hanno fatto emergere nell’Ue “faglie in un ordine politico ed economico che si credeva definitivo”.

Se si vuole che i valori fondanti dell’Unione la strada è “adattare le istituzioni esistenti al cambiamento. Un adattamento a cui si è finora opposta resistenza perché le inevitabili difficoltà politiche nazionali sembravano sempre essere superiori alla sua necessità. Una riluttanza che ha generato incertezza sulle capacità delle istituzioni di rispondere agli eventi e ha nutrito la voce di coloro che queste istituzioni vogliono abbattere. Non ci devono essere equivoci: questo adattamento dovrà essere profondo, quanto lo sono – ha avvertito Draghi – i fenomeni che hanno rivelato la fragilità dell’ordine esistente e vasto quanto lo sono le dimensioni di un ordine geopolitico che va cambiando in senso non favorevole all’Europa”.

Voz/Pat/Int9