Tim perde 1,4 miliardi, trattative con Vodafone e Open Fiber

Svalutazioni per 2,6 mld. Valuta rete unica con società Enel-Cdp

FEB 21, 2019 -

Roma, 21 feb. (askanews) – Tim ha chiuso il 2018 con una perdita netta consolidata di 1,41 miliardi di euro dopo 2,6 miliardi di svalutazioni complessive dell’avviamento. Il gruppo di telecomunicazioni ha approvato anche il nuovo piano industriale 2019-21 all’uinsegna della “discontinuità con il passato” firmato dall’amministratore delegato, Luigi Gubitosi. Tra gli annunci principali quello dell’avvio di una partnership con Vodafone Italia per mettere a fattor comune le infrastrutture per il 5G e ridurre i costi e quello di una aggregazione delle 22mila torri dei due gruppi nella società Inwit ora al 60% di Tim. Nel piano anche la sottolineatura della trattativa con Open Fiber, la società della fibra di Enel e Cdp, nell’ambito della quale si valuta anche di arrivare a una fusione delle due reti.

L’esercizio 2018 sconta 2,59 miliardi relativi alla svalutazione dell’avviamento attribuito al mercato domestic e all’international wholesale.

Nel piano tuttavia si evidenzia come “l’azienda prosegua il lavoro con i propri advisor finanziari per esplorare l’opportunità di una rete unica” con Open Fiber e “massimizzare il valore dell’infrastruttura di rete fissa di Tim”. “La convergenza delle due reti porterebbe vantaggi a tutti gli stakeholders: le aziende coinvolte, il mercato, gli azionisti e il paese intero, che beneficerebbe di un’infrastruttura veloce e all’avanguardia”. Il piano strategico prevede anche una riduzione dell’indebitamento di gruppo con target attorno a 22 miliardi di euro a fine piano.

Per quanto riguarda la aggregazione sulle torri questa “sarebbe strutturata in modo tale da attribuire a Vodafone e Tim la stessa partecipazione nel capitale e pari diritti di governance in Inwit, oltre che consentire alle parti di non dover lanciare un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni di Inwit”. Vodafone e Tim valuteranno poi “la fattibilità tecnica e commerciale di installare congiuntamente i propri apparati attivi 5G nel Paese, incluso in alcune grandi città dove ciascuna società potrebbe voler mantenere flessibilità strategica e assicurare la propria capacità di rispondere alle esigenze dei rispettivi clienti. Vodafone e Tim intendono inoltre valutare la condivisione degli apparati attivi anche delle rispettive reti 4G esistenti, per supportare la condivisione attiva della rete 5G;questo potrebbe inoltre generare ulteriori efficienze”. L’obiettivo è di arrivare a concludere uno o più progetti nel 2019.