Direttiva Copyright, maggioranza in Consiglio Ue, Italia contro

Opposizione da cinque paesi, non sufficiente per minoranza blocco

FEB 20, 2019 -

Bruxelles, 20 feb. (askanews) – L’Italia, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Polonia e la Finlandia si sono espressi oggi a Bruxelles contro l’approvazione dell’accordo di compromesso fra il Parlamento europeo e il Cosiglio Ue relativo alla direttiva europea sul Copyright, che mira a tutelare il diritto d’autore nel mercato unico digitale. I cinque paesi hanno manifestato il loro disaccordo con il testo in una nota congiunta, durante la riunione degli ambasciatori permanenti degli Stati membri presso l’Ue (Coreper) che prepara le riunioni ministeriali.

L’opposizione dei cinque non basta a formare una minoranza di blocco, ed è ormai scontato che il testo sia approvato a maggioranza qualificata degli Stati membri. Meno scontato potrebbe essere invece il passaggio dal voto del Parlamento europeo, probabilmente a marzo, per l’approvazione finale del testo.

“Gli obiettivi della direttiva – affermano i cinque paesi contrari al testo in una dichiarazione congiunta – erano di migliorare il buon funzionamento del mercato interno e di stimolare l’innovazione, la creatività, gli investimenti e la produzione di nuovi contenuti. I firmatari sostengono questi obiettivi. Le tecnologie digitali hanno radicalmente cambiato il modo in cui il contenuto è prodotto, distribuito e accessibile. Il quadro legislativo deve riflettere e guidare questi cambiamenti”.

“Tuttavia, a nostro avviso – puntualizzano i Cinque -, il testo finale della direttiva non riesce a conseguire in modo adeguato quegli obiettivi. Riteniamo che la direttiva nella sua forma attuale sia un passo indietro per il Mercato unico digitale, piuttosto che un passo avanti. In particolare – prosegue la dichiarazione congiunta -, ci rammarichiamo del fatto che la direttiva non raggiunga il giusto equilibrio tra la tutela dei titolari dei diritti e gli interessi dei cittadini e delle imprese dell’Ue. Rischia dunque di ostacolare l’innovazione piuttosto che promuoverla, e di avere un impatto negativo sulla competitività del Mercato unico digitale europeo”.

“Inoltre – aggiungono i rappresentanti dei cinque paesi -, riteniamo che la direttiva manchi di chiarezza dal punto di vista giuridico”, e perciò “che porterà a incertezza giuridica per molti parti interessate”, mentre potrebbe persino “interferire con i diritti dei cittadini dell’Ue”.

“Pertanto – conclude la dichiarazione congiunta – non possiamo esprimere il nostro consenso al testo proposto per la direttiva”.