Gestori in piazza, Agcai: con nuove norme aumenterà la ludopatia

Manifestazione il 1 febbraio, chiesto tavolo tecnico con Di Maio

GEN 30, 2019 -

Milano, 30 gen. (askanews) – “Il primo febbraio, nel pomeriggio, scenderemo in piazza per manifestare contro i nuovi provvedimenti del governo e sempre dal 1° febbraio ci asterremo dalla raccolta per evitare l’aumento della ludopatia, tutelare i giocatori e le imprese dei gestori Awp e non abbiamo intenzione di demordere fino al raggiungimento degli obiettivi, che sono l’ingiusto esproprio da parte dei concessionari dei titoli autorizzatori e della ingiusta tassazione ormai arrivata al 70% ed è la più alta in assoluto di tutte le altre forme di gioco, fra l’altro molto più pericolose e con molta meno occupazione”. Lo ha detto Benedetto Palese – presidente Agci , l’associazione che riunisce i gestori degli apparecchi da intrattenimento – annunciando la manifestazione di protesta in via Molise a Roma. La manifestazione sarà preceduta da una conferenza stampa alle ore 14,30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati a cui parteciperà anche Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari Sociali.

“Pur di non effettuare prelievi fiscali nei confronti dei concessionari delle videolottery, è stata applicata una maxi tassazione su giocatori e imprese che gestiscono gli apparecchi di intrattenimento per locali pubblici provocandone di fatto la crisi e, quindi, la conseguente chiusura – ha aggiunto Palese – lasciando il mercato libero alle multinazionali estere dell’azzardo ormai proprietarie di quasi tutte le concessionarie italiane. Una volta estromesse le imprese dei gestori di apparecchi, grazie anche all’aiuto di circolari pubblicate dall’agenzia delle dogane e dei monopoli, supportate dalla ragioneria di stato, si avranno le ‘mani libere’ per trasformare il nostro Paese in una grande Las Vegas”. A questa allarme l’Agcai aggiunge denuncia anche l’obiettivoda parte delle multinazionali del gioco d’azzardo di aprire 5.000 nuove sale a fine anno con arrivo delle Awp da remoto che sostituiranno le attuali slot e che, nonostante avranno gli stessi parametri massima di giocata ad un euro e la vincita max di 100 euro, saranno più di azzardo di quelle già esistenti e potranno contenere software di gioco molto più aggressivi se lasciate nelle mani dei concessionari.

“La nostra associazione – ha evidenziato Palese – denuncia da più di tre anni questa paradossale situazione con manifestazioni e focus di approfondimento proponendo un apparecchio da intrattenimento con un costo orario molto inferiore a quello attuale e tecnicamente realizzabile in tempi brevissimi”.

L’associazione dei gestori, che aveva manifestato apertamente fiducia nei cambiamenti promessi dal M5S in campagna elettorale, sollecita il rispetto degli impegni presi. “Ma le promesse formulate in campagna elettorale sono rimaste ‘lettera morta’ – insiste Palese – Occorre sottolineare che nel contratto di governo firmato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle c’è l’impegno a eliminare sia le videolottery che le slot machine sostituendoli con sostituzione di un apparecchio meno aggressivo. Oltre a tutti i movimenti ‘no slot’ anche noi abbiamo seguito con attenzione le iniziative contro il gioco d’azzardo e contro l’invasione dei concessionari stranieri. Allo stato dei fatti, però, è accaduto il contrario ed anche peggio: oggi i concessionari con l’aiuto del governo stanno raggiungendo il loro obiettivo. E il vicepremier Di Maio continua a dire in tv che ha tassato i concessionari che gestiscono il gioco in Italia. Ma la realtà e tutt’altra: la tassazione maggiore, ben il 70% dell’utile lordo, grava solo sulle 5000 piccoli gestori che sono stati costretti ad inviare le prime lettere di licenziamento ai dipendenti per evitare la dichiarazione di fallimento”.