La manovra incassa la fiducia alla Camera, ma sarà riscritta al Senato

Molte le novità. Le partite più importanti da lunedì

DIC 7, 2018 -

Roma, 7 dic. (askanews) – Con 330 sì, 219 no e 1 astenuto l’Aula della Camera ha approvato la fiducia al governo sul maxiemendamento alla manovra. Molte le novità apportate nell’iter del provvedimento a Montecitorio, ma le partite più importanti, su reddito di cittadinanza e pensioni, sono rinviate alla seconda lettura in Senato che prenderà il via lunedì.

Si è accordata la ‘fiducia’ al governo giallo-verde sulla base della ‘fiducia’ che questa legge di bilancio, già cambiata più volte fuori e dentro le aule parlamentari, possa finalmente arrivare a una stesura definitiva che eviti all’Italia l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Europa. Ma siamo ancora alla fase degli annunci, nel terreno delle continue fughe in avanti e marce indietro da parte dell’esecutivo. Su cui pesano diverse tegole politiche, a partire dalle insistenti voci di dimissioni del ministro Giovanni Tria. Ancora una volta definite come “fantasiose ricostruzioni” da palazzo Chigi e smentite dallo stesso Tria.

E mentre Montecitorio licenzia una manovrina arricchita da mance e mancette, nella sede del governo inizia a comporsi il puzzle delle modifiche che riscriveranno radicalmente il testo a partire dall’intoccabile cifra del 2,4% di deficit alla quale Luigi Di Maio e i suoi avevano brindato dal balcone soltanto due mesi fa. Una stima che sembra poter-dover ritornare sui livelli (intorno al 2%) voluti dal ministro Tria e accettati da Bruxelles, ma su cui la partita è ancora tutt’altro che chiusa. I vicepremier Salvini e Di Maio continuano a difendere la linea del Piave del 2,2% che non basta all’Europa, e rimane lontana dall’obiettivo di ridurre il deficit di almeno 7 miliardi per portarlo tra l’1,9 e il 2%.

La soluzione sui numeri terrà ancora banco almeno fino al 19 dicembre, deadline posta dalla Ue. Ma la prossima settimana ci saranno altre occasione di confronto: sia al Consiglio europeo del 13-14 dicembre, sia all’ancora non confermato faccia a faccia fra il premier Conte e il presidente della commissione Junker che potrebbe tenersì martedì prossimo. E intanto si alza il sipario sull’ondata di emendamenti che saranno portati dalla maggioranza al Senato. Ma ancora regna incertezza sulle carte più attese di questa delicatissima partita: quota 100 e reddito di cittadinanza. Il ridisegno dei due interventi è prioritario se la strada del disavanzo deve essere in discesa non solo per il prossimo anno ma anche per gli anni successivi.

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